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PROFONDO ROSSO

PROFONDO ROSSO

PROFONDO ROSSO

ITALIA

1975 – DCP – colore – 127’

Regia: Dario Argento
Sceneggiatura: Dario Argento, Bernardino Zapponi
Fotografia: Luigi Kuveiller
Montaggio: Franco Fraticelli
Scenografia: Giuseppe Bassan
Musica: Goblin, Giorgio Gaslini
Costumi: Elena Mannini
Interpreti: David Hemmings, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Clara Calamai, Macha Meril, Eros Pagni, Glauco Mari
Produttore: Salvatore Argento
Produzione: Seda Spettacoli, Rizzoli Film

 

Il film, acquisito a 4k, è stato restaurato a 2k a partire dal negativo originale scena Techniscope e dal negativo colonna concessi da RTI-Gruppo Mediaset. Per restituire al film la particolare fotografia di Luigi Kuveiller, la supervisione della color correction è stata affidata a Luciano Tovoli che ha lavorato come direttore della fotografia in alcuni dei successivi film di Dario Argento. Il restauro è stato realizzato nel 2014 presso il Laboratorio l’Immagine Ritrovata di Bologna e presentato alla 32° edizione del Torino Film Festival.

 

SINOSSI

A un convegno di parapsicologia, la sensitiva Helga Ulman avverte tra gli spettatori in sala la presenza di un omicida. Scomoda testimone, viene per questo aggredita e uccisa la sera, mentre è sola in casa. Del delitto è testimone involontario Marcus Daly, un insegnante di musica che si improvvisa quindi investigatore dilettante. Lo aiuta Gianna Brezzi, un’intraprendente giornalista che spera di ricavarne un buon articolo. L’assassino però sembra essere sempre un passo avanti e elimina ogni testimone che potrebbe permettere di identificarlo: prigioniero di un universo ossessivo, fatto di feticci, armi, guanti e impermeabili neri, il killer accompagna le sue imprese con un’inquietante nenia infantile. Il suo segreto è sepolto nel tempo, nascosto in una lussuosa villa ormai abbandonata.

 

NOTA CRITICA

“Profondo rosso è un film di straordinaria complessità: temi e citazioni, ossessioni antiche e nuove, repertori del thriller psicotico si coniugano in una metafora molto antonioniana (…) sull’inganno e l’instabilità, la mutevolezza di ciò che sembra “essere” e l’irreversibilità di ciò che “appare”, finendo con il costituire una verità più vera del verosimile. (…) Profondo rosso è anche, non secondariamente, il film che serve ad Argento per sbarazzarsi una volta per tutte di alcuni materiali e di alcune gravose eredità: prima, fra tutte, quella hitchcockiana.” (Roberto Pugliese, Il Castoro Cinema)

 

PREMI AWARDS
1976 Sitges IFF: Medaglia d’Oro al Miglior Regista