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17° Edizione 2016

17° Edizione 2016

17° Edizione 2016

Lecce | 18 - 23 Aprile 2016

Programma

Krzysztof Zanussi e Andrzej Zulawski “Protagonisti del Cinema Europeo”

Christian De Sica e Elio Germano “Protagonisti del Cinema Italiano”

VII edizione del Premio Mario Verdone

Incontro sugli Stati Generali della Commedia Italiana a cura di Marco Giusti

e con Ambra Angiolini, Laura Delli Colli, Christian De Sica, Anna Foglietta, Paolo Genovese, Raffaella Leone, Federica Lucisano, Francesca Manieri, Paola MinaccioniIlenia PastorelliFederica Pontremoli, Maria Sole TognazziCarlo Verdone

Film di apertura ASINO VOLA di Paolo Tripodi e Marcello Fonte alla presenza di Lino Banfi e Maria Grazia Cucinotta

Krzysztof Zanussi e Andrzej Zulawski insieme a Christian De Sica e Elio Germano sono i protagonisti della XVII edizione del Festival del Cinema Europeo – diretto da Alberto La Monica e Cristina Soldano – in programma a Lecce dal 18 al 23 aprile 2016, presso il Multisala Massimo.

La XVII edizione del Festival è dedicata a Morando Morandini, membro del Comitato dei Garanti del Festival fin dalla sua nascita.

“Morando ci ha accompagnato in questi 16 anni di vita del festival, per mano e con amicizia, siamo onorati che ci sia stato sempre accanto – sottolineano i direttori La Monica e Soldano -. Nel segno dell’uomo e del grande professionista desideriamo dedicargli la XVII edizione del Festival del Cinema Europeo”.

 

In programma lunedì 18 aprile alle ore 20.00 il film di apertura del Festival ASINO VOLA di Paolo Tripodi e Marcello Fonte, una produzione Tempesta Film con Rai Cinema ed il contributo MIBACT, interpretato da Luigi Lo Cascio, Francesco Tramontana, Antonello Pensabene e Silvia Gallerano, con le voci di Lino Banfi e Maria Grazia Cucinotta che saranno presenti al Festival insieme ai registi e a Francesco Tramontana.

Lino Banfi e Maria Grazia Cucinotta, testimonial dell’AILR – Associazione Italiana per la Lotta al Retinoblastoma, hanno accettato con entusiasmo di partecipare al film prestando le voci ai due animali “parlanti”, l’asino Mosé e la gallina ‘Ngiulina.

Il Festival sostiene l’AILR – Associazione Italiana per la Lotta al Retinoblastoma: parte del ricavato della serata di proiezione è devoluto all’Associazione per sostenere l’acquisto di un macchinario oculistico che permette il controllo dello stato della malattia senza dover ricorrere all’anestesia sui giovani pazienti.

La storia era coinvolgente e semplice come una favola – afferma il produttore Carlo Cresto-Dina – i personaggi perfettamente delineati, gli autori inarrestabili, la musica coinvolgente… come fare a non innamorarsi del progetto? Con ASINO VOLA abbiamo prodotto un film per bambini e famiglie, nato e cresciuto in una piccola comunità di Reggio Calabria ma pronto a parlare a milioni di bambini in tutto il mondo”.

Nel corso della serata Lino Banfi riceverà l’Ulivo d’Oro alla Carriera per “aver costantemente associato alla propria immagine di attore tra i più amati in Italia, una particolare attenzione ai problemi delle persone meno fortunate e soprattutto ai bambini“.

 


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO

KRZYSZTOF ZANUSSI

La sera del 19 aprile il regista polacco Krzysztof Zanussi, presentato dal critico Bruno Torri e dall’On. Rocco Buttiglione, riceverà l’Ulivo d’Oro alla Carriera. Al termine dell’incontro con il pubblico, Zanussi introdurrà Obce cialo/Corpo estraneo, il suo film più recente che verrà distribuito da LAB80, un dramma psicologico che mette in scena lo scontro tra il cinismo di certe realtà aziendali e un idealismo tutto giovanile.

L’omaggio, curato da Cristina Soldano, presenta in tutto dieci titoli a cominciare da Iluminacja/Illuminazione del 1973, storia di un giovane studente di fisica che mette in dubbio tutte le sue certezze esistenziali. Del 1981 è From a far country – Pope John Paul II/Da un paese lontano, film biografico dedicato alla figura di Karol Wojtyla e al suo cammino sino al soglio pontificio, a partire dagli anni dell’occupazione nazista del suo paese. La ricerca spirituale che porta ai limiti della pazzia è l’essenza di Imperativ del 1982, un riferimento al cattolicesimo che ha segnato l’infanzia del regista. Leone d’Oro a Venezia, Rok spokojnego slonca/L’anno del sole quieto del 1984, narra la storia delle persone che hanno vissuto il dramma della seconda guerra mondiale e dei loro ineludibili bisogni umani. Del 1985 è Paradigma/Il potere del male, che mette in risalto la fragilità dell’uomo di fronte alla forza della seduzione. Zycie Jako Smiertelna Choroba Przenoszona Droga Plciowa/La vita come malattia fatale sessualmente trasmessa, del 2000, è invece una sentita meditazione sulla debolezza della fede di fronte all’incombenza della morte, mentre Dopolnyenye/Suplement, del 2002, racconta la crisi esistenziale di uno studente di medicina animato da una sincera fede, che non vuole cedere alla corsa quotidiana al benessere. Persona non grata, del 2005, ha per protagonista un diplomatico polacco coinvolto in doppi giochi con i russi. Dall’opera di Rocco Familiari è infine tratto Il sole nero, del 2007, sorta di thriller morale in cui una vedova cerca di vendicare la morte del marito mettendosi sulle tracce del suo assassino.

 

ANDRZEJ ZULAWSKI

A due mesi dalla sua scomparsa, il Festival dedica un Omaggio ad Andrzej Zulawski, grande regista polacco, a lungo vissuto in Francia, autore di un cinema provocatorio e controverso. La retrospettiva, curata da Massimo Causo, si compone di dieci film, a cominciare dalla sua opera d’esordio, Trzecia cz??? nocy/La terza parte della notte del 1971, metaforica rielaborazione degli anni dell’occupazione nazista, che lo impose subito a livello internazionale come nome di punta della “terza generazione” di registi polacchi. Del 1972 è Diabel/Il diavolo, dramma storico dalle sfumature gotiche che incorse nei rigori della censura e spinse l’autore ad andare a lavorare in Francia, dove nel 1975 trovò il successo con il dramma passionale interpretato da Romy Schneider L’important c’est d’aimer/L’importante è amare. L’affermazione definitiva giunse nel 1981 con Possession, horror psicologico interpretato da una straordinaria Isabelle Adjani posseduta da una mostruosa creatura. Liberamente tratto dall’Idiota di Dostoevskij è invece L’amour braque/Amore balordo, del 1985, in cui Sophie Marceau è al centro di una vicenda dove violenza, nevrosi ed erotismo sono spinti al massimo. Na Srebrnym Globie/Sul globo d’argento, girato nel 1977 come suo terzo film, ma terminato dal regista solo nel 1988, è un visionario e metaforico esperimento di fantascienza distopica basato su un romanzo scritto da Jerzy Zulawski, zio del regista. La note bleue/La nota blu del 1991 racconta la vita di Chopin, la sua relazione con George Sand e la sua ossessiva ricerca di quella “nota blu” destinata a chiudere il suo ultimo brano e la sua vita. Ancora Sophie Marceau è la protagonista de La fidélité, del 2000, che mette in scena l’eterna lotta tra fedeltà e tradimento. La retrospettiva è completata da Zulawski on Zulawskim, del 2000, documentario biografico di Jakub Skoczen, in cui il regista/protagonista parla della sua vita privata e del suo lavoro, evocando l’epoca della guerra fredda e il suo difficile rapporto con il governo comunista, e da Cosmos, del 2015, premiato al Festival di Locarno per la Miglior Regia.

 


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO

CHRISTIAN DE SICA

Figlio d’arte, con una carriera che attraversa teatro, televisione e cinema, Christian De Sica è un artista a tutto tondo dello spettacolo e del cinema italiani. Il Festival, in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, dedica un omaggio all’attore romano per la sua straordinaria versatilità, sul grande schermo e dietro la macchina da presa, che gli ha permesso di interpretare con pari sensibilità sia ruoli comici che drammatici, lavorando con registi come Carlo Vanzina, Neri Parenti, Pupi Avati.

Venerdì 22 aprile Laura Delli Colli e Fausto Brizzi lo presenteranno al pubblico del Festival, nel corso della serata gli sarà consegnato l’Ulivo d’Oro alla Carriera e sarà proiettato in anteprima il suo ultimo film da protagonista, Fraülein – Una commedia d’inverno.

Il Festival propone dieci film scelti dallo stesso De Sica: Sapore di Mare di Carlo Vanzina (1983), Il conte Max di Christian De Sica (1991), Faccione di Christian De Sica (1991), Uomini Uomini Uomini di Christian De Sica (1995), Simpatici e antipatici di Christian De Sica (1998), The clan di Christian De Sica (2005), Parlami di me di Brando De Sica (2008), Il figlio più piccolo di Pupi Avati (2009), La scuola più bella del mondo di Luca Miniero (2014), Fraülein – Una commedia d’inverno (2016) di Caterina Carone.

All’artista è dedicata anche la mostra fotografica CHRISTIAN DE SICA. IO E IL CINEMA realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, allestita presso l’ex Monastero dei Teatini.

 

ELIO GERMANO

Un omaggio a uno degli attori più talentuosi del cinema italiano e internazionale. A trentacinque anni può vantare una carriera importante e istrionica riuscendo a interpretare personaggi impegnati e non con una versatilità che ha pochi eguali. Premiato al Festival di Cannes, tre David di Donatello come attore protagonista (Mio fratello è figlio unicoLa nostra vita e Il giovane favoloso), passando per il Nastro d’Argento, è stato diretto da registi come Martone, Ozpetek, Salvatores,  Scola, Virzì.

Elio Germano sarà al Festival la sera del 20 aprile per ritirare l’Ulivo d’Oro alla Carriera e sarà protagonista di un incontro col pubblico condotto dal Presidente del SNGCI Laura Delli Colli; seguirà la proiezione del film Alaska (2015) di Claudio Cupellini, uscito nelle sale lo scorso novembre. L’omaggio proporrà i seguenti film in rassegna: Liberi di Gianluca Maria Tavarelli (2002), Nessuna qualità agli eroi di Paolo Franchi (2006), Mio fratello è figlio unico di Daniele Luchetti (2006), N – Io e Napoleone di Paolo Virzì (2006), Il mattino ha l’oro in bocca di Francesco Patierno (2007), Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari (2008), La nostra vita di Daniele Luchetti (2010), Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek (2012), Il giovane favoloso di Mario Martone (2014).

 


I FILM IN CONCORSO

Dieci i film in anteprima nazionale individuati dal Comitato di Selezione composto da Cristina Soldano, Alberto e Luigi La Monica.

La Giuria del Concorso Lungometraggi, presieduta da Roberto Olla e composta da Alessia BarelaAntonin DedetKarel OchMaria Sole Tognazzi, assegnerà l’Ulivo d’Oro e 5.000 € al Miglior Film, il Premio Speciale della Giuria, il Premio per la Migliore Fotografia ed il Premio per la Migliore Sceneggiatura. Sempre tra i film del Concorso, saranno assegnati anche il Premio Fipresci (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica), attribuito dalla Giuria composta da Giuseppe Sedia, Rene Marx, Martin Kanuch; il Premio Cineuropa attribuito dalla Giuria composta da Valerio Caruso e Jeremy Zelnik; e il Premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per il Miglior Attore Europeo attribuito dalla Giuria presieduta da Laura Delli Colli.

I dieci lungometraggi:

Baby(a)lone di Donato Rotunno (Lussemburgo, 2015), non ha come sfondo le bidonvilles o gli universi di povertà esotica dei paesi caldi, ma l’Europa di oggi, quell’Europa che si sforza di offrire tutto alle generazioni future, ma non ciò di cui hanno naturalmente bisogno, l’amore autentico delle figure parentali ed una società dell’etica del dovere. Storia di un salto in un avanti brutale e violento che segna la vita dei tredicenni protagonisti, in fuga da un reale che non tollerano, dei loro momenti di felicità e di un benessere che non hanno mai conosciuto. Una storia d’amore, anzi una storia che racconta la mancanza d’amore .

Chromium di Bujar Alimani (Albania, 2015), è racconto di formazione inquadrato in un ampio dramma familiare, che focalizza la transizione del protagonista ribelle verso la maturità e il conflitto verso la figura paterna in seno ad una famiglia disfunzionale.

Dora or The Sexual Neuroses of Our Parents di Stina Werenfels (Svizzera, 2015), adattamento della piéce del drammaturgo svizzero Lukas Bärfuss, è una rappresentazione non convenzionale  della disabilità mentale. La diciottenne Dora soffre di un ritardo di apprendimento. Sospese per volontà della madre le medicine che ne sedavano la vitalità, scopre aspetti della vita che le erano preclusi e tra essi, impellente e pervasiva, la sessualità.

Hector di Jake Gavin (Inghilterra, 2015) interpretato dall’attore scozzese Peter Mullan, è un potente studio di carattere del clochard protagonista, che, abbandonati famiglia e lavoro, da quindici anni vive sulle strade. E’ anche lo sguardo profondo del regista su coloro che, patendo le colpe di una società che manca di pensiero logico, vivono ai margini.

Ivy di Tolga Karaçelik (Turchia, 2015) ispirato dalla poesia di Samuel Coleridge The Rime of the Ancient Mariner, è una riflessione sulla caduta dell’autorità e sull’ambiguità del rapporto fra sei uomini costretti a vivere in una situazione di caos e disperazione su una nave cargo, al largo dell’Egitto perché la compagnia è andata in bancarotta.

Lily Lane di Bence Fliegauf (Ungheria, 2016) narra la storia di una madre e di un figlio alle prese con questioni esistenziali.

One of us di Stephan Richter, (Austria, 2015), sì interroga sull’insensatezza di una sparatoria realmente accaduta nel 2009 in un supermercato di una periferia urbana austriaca, senza strutture in cui soprattutto i giovani possano scoprire ed alimentare le loro potenzialità. La sparatoria costò la vita ad un diciottenne e suscitò accesi dibattiti sul comportamento degli agenti di polizia.

Our everyday life di Ines Tanovi? (Bosnia – Herzegovina, 2015) traccia il profilo di una parte della società borghese bosniaca di oggi non povera, ma neanche felice, che, delusa da una guerra che non ha portato ad alcuna vittoria ma ha azzerato la giovinezza dei più, non ha ancora trovato la sua giusta dimensione.

The cleaner di Peter Bebjak (Slovacchia, 2015) scandaglia i condizionamenti genetici della psiche umana che possono far deviare dalle forme accettabili della personalità e, come accade al protagonista, oltrepassare i limiti del comportamento.

Virgin Mountain di Dagur Kári (Islanda, 2015) racconta di Fusi, un quarantenne che non ha ancora trovato il coraggio di entrare nel mondo degli adulti, un uomo enorme con un cuore grande, che come un sonnambulo attraversa la vita quotidiana dove la routine padroneggia. Quando una donna vivace ed una ragazzina di 8 anni entrano inaspettatamente nella sua vita, Fusi è costretto a fare un salto nella luce della vita autentica.

Tutti i registi incontreranno il pubblico al termine delle proiezioni

 


COMMEDIA EUROPEA

La nuova sezione di questa edizione, una vetrina che presenta una selezione di cinque opere:

21 nuits avec Pattie21 night with Pattie (Francia, 2015) di Arnaud & Jean-Marie Larrieu, esplorazione dei sentimenti umani che mescola commedia di costume, dramma freudiano, trama poliziesca, incursioni nel fantastico, ritratto della campagna. Un contrasto tra una grande audacia e il minimalismo caratteristiche dei fratelli Larrieu, amanti di fiabe e farse naturalistiche; Heil (Germania, 2015) di Dietrich Brüggemann, satira feroce che ben cattura la complessità dell’attuale mondo reale. Incidencias/Stranded (Spagna, 2015) di José Corbacho e Juan Cruz, cruda critica sociale e situazioni rocambolesche che si avvicinano abbastanza alla realtà grottesca che viviamo, tessuta di paranoia, dinanzi alla possibilità di un attentato islamico; Klovn forever/Klown forever (Danimarca, 2015) di Mikkel Nørgaard, si interroga sulla possibilità di un’amicizia eterna tra i due maturi protagonisti, ritratti nelle loro difficoltà di rapporti, in una quotidianità di stili di vita e di redditi ormai diversi; Schneider vs. Bax (Olanda/Belgio, 2015) di Alex van Warmerdam, una storia surreale di un’umanità imperfetta e variegata, di personaggi che nel quotidiano non si sarebbero mai incontrati, inseriti in una natura selvaggia.

 


STATI GENERALI DELLA COMMEDIA

Sabato 23 aprile si terrà la III edizione degli “Stati Generali della Commedia Italiana” a cura di Marco Giusti. Un incontro-confronto sull’importanza e il ruolo della figura femminile nella commedia italiana. Intervengono Ambra Angiolini, Laura Delli Colli, Christian De Sica, Anna FogliettaPaolo Genovese, Raffaella Leone, Federica Lucisano, Francesca Manieri, Paola MinaccioniIlenia PastorelliFederica PontremoliMaria Sole TognazziCarlo Verdone.

 


PREMIO MARIO VERDONE

Sempre sabato 23 aprile è la volta della VII edizione del Premio Mario Verdone, istituito dal Festival insieme al Centro Sperimentale di Cinematografia e al Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, in accordo con la famiglia Verdone.

Il Premio viene assegnato da Silvia, Carlo e Luca a un giovane autore (massimo 40 anni) che con la sua opera prima si è particolarmente distinto nell’ultima stagione cinematografica. Il riconoscimento vuole onorare il critico, saggista e storico del cinema Mario Verdone, sempre attento nella scoperta di artisti di talento, non solo nel Cinema ma nel mondo dell’arte in generale, come dimostrano i suoi numerosi saggi e scritti.

I finalisti di quest’anno: Alberto Caviglia per Pecore in erba, Duccio Chiarini per Short skin, Carlo Lavagna per Arianna.

 


PREMIO EMIDIO GRECO

Per il quarto anno consecutivo, il Festival del Cinema Europeo, insieme al Centro Nazionale del Cortometraggio e d’intesa con la famiglia, attribuisce un Premio in memoria del regista Emidio Greco, con l’intento di segnalare un giovane autore italiano (massimo 30 anni) per il suo talento nella realizzazione di un cortometraggio.

Il Comitato di selezione è composto da Jacopo ChessaLia Furxhi e Alberto La Monica.

I dieci cortometraggi finalisti: Il pescatore di Michele Cadei e Adel Oberto, Marciapiede di Christian Filippi, Sottoterra di Mohamed Hossameldin, Varicella di Fulvio Risuleo, Bellissima di Alessandro Capitani, Lo so che mi senti di Francesca Mazzoleni, Champ des possibles di Cristina Picchi, Una storia normale di Michele Vannucci, E.T.E.R.N.I.T. di Giovanni Aloi, Rite of passage di Alessia Zampieri.

 


CINEMA & REALTÀ

La sezione che, attraverso il cinema, intende dare visibilità a temi sociali e culturali di rilievo, proponendo un’occasione di riflessione e di approfondimento su argomenti ed eventi della realtà contemporanea. I temi di quest’anno:

Territorio e lavoro:

La pescatora (2015) di Naike Anna Silipo. Una giornata in barca con Laura Ferrari, unica “pescatora” di Porto Cesareo che pratica fin dall’infanzia, nonostante molte difficoltà, un mestiere antico, ancora tramandato esclusivamente attraverso l’accezione maschile del termine “pescatore”.

Mare nostro (2016) di Andrea Gadaleta Caldarola. Il ritratto di Molfetta, città sospesa fra cambiamento e continuità, bellezza e rovina. Racconti di pescatori riportano alla memoria fatti storici e fatti privati, frammenti e ricordi che si ricompongono in una storia più grande e complessa.

Vita e lavoro:

Santi caporali (2016) di Giuseppe Pezzulla. Una fotografia di quello che avviene all’estremo nord del territorio pugliese. La lotta quotidiana tra caporali e braccianti stranieri, gli accordi sporchi e l’assenza della politica, mentre associazioni e parrocchie guardano all’integrazione come unica soluzione.

La gente Resta (2015) di Maria Tilli. Un docu-film nato da un’idea di Lea Dicursi, regia di Maria Tilli e sceneggiatura di Laura Grimaldi, prodotto da Fabrica con Rai Cinema. Racconta la storia di chi ha deciso di restare nella propria terra, la Puglia, a Taranto e più nello specifico a Tamburi. Tamburi è il quartiere più inquinato d’Italia. Quello dove sorge l’Ilva, la più grande industria siderurgica d’Europa che con le sue alte ciminiere fa da sfondo al Mar Piccolo, un minuscolo golfo di acqua di mare quasi dolce. Qui vivono da sempre Cosimo, Tonino e Giuseppe, i tre fratelli Resta, tre vite divise tra il mare e il lavoro in fabbrica, tra la paura per la salute messa a rischio dall’inquinamento e la voglia di restare lì, dove sono nati.

Responsabilità industriale:

Il successore (2015) di Mattia Epifani. Vito Alfieri Fontana, ingegnere ed ex proprietario della Tecnovar, azienda pugliese specializzata nella progettazione e vendita di mine antiuomo, in seguito a una profonda crisi esistenziale mette in discussione se stesso, il suo lavoro e i rapporti con sua la famiglia. È l’inizio di una storia diversa…

Musica e integrazione:

Balkan blues – Racconti da Mostar (2016), di Lucio de Candia. Il documentario narra la tensione artistica e sociale della città di Mostar, attraverso le voci di tre componenti della band multiculturale Mostar Sevdah Reunion, e di altri artisti locali, accompagnate dal sapore balcanico della musica, strumento universale per favorire tolleranza e armonia sociale.

Magma (2015) di Carlo Luglio. Un viaggio di un percussionista mediterraneo alle pendici del Vesuvio che fa scoprire un mondo magico e struggente di attempati contadini, devoti al culto della Madonna del monte Somma, carichi di vitalità che si traduce in racconti di saggezza popolare.

Carcere, teatro e riabilitazione:

Io ci provo, quando il teatro entra in carcere (2015), di Lara Napoli e Alessandro Salvini. Qualcosa sta cambiando nella Casa Circondariale di Lecce Borgo San Nicola, prima nota soprattutto per il sovraffollamento, la carenza del personale e di strutture. Ma il teatro in carcere è un’occasione su cui scommettere e coinvolge tutto il personale. Perché è rieducazione allo stato puro…

A tempo debito (2015) di Christian Cinetto. Una piccola troupe entra nella Casa circondariale di Padova nell’ottobre del 2013 per tenere un laboratorio per la realizzazione di un cortometraggio. Vengono scelti 15 detenuti, di 7 nazionalità diverse, tutti in attesa di giudizio, dei quali non si conosce la ragione della reclusione,  Dopo cinque mesi di intensi incontri e di prove, si gira. E qualcosa è cambiato…

Ambiente e territorio:

Acqua reale (2015) di Paola Crescenzo. Il protagonista è il corso d’acqua più lungo del Salento, il Canale Reale. Percorso dalla sorgente alla foce, attraversa una natura rigogliosa, mentre animali arcaici e tracce di epoche lontane affiorano da un racconto collettivo, così come le condizioni di abbandono e inquinamento che insistono lungo i 48 km del Canale.

Confratelli (2015) di Giulio Neglia. A Gallipoli, il “paese de processiuni”, le confraternite della città vecchia ricoprono una funzione sociale molto importante. Grande è la partecipazione del popolo ai riti e alle tradizioni che si riversano nel periodo dell’anno più atteso, quello della Settimana Santa.

Oro Blu – Conversazioni dal mare (2015) di Andrea Ferrante e Marco Gernone.

Oro Blu è una battaglia per la democrazia e sulla volontà delle comunità locali, nel concepire la bellezza dei nostri mari come bene comune da salvaguardare. L’oro blu del titolo si contrappone all’oro nero che le compagnie petrolifere mirano a trovare nei due mari salentini, l’Adriatico e lo Ionio.

 


FESTIVAL NEL CARCERE

Dopo aver gia? portato quattro anni fa il cinema nel carcere con il film Cesare deve morire, per questa edizione il Festival torna nella Casa Circondariale di Lecce, in linea con il progetto del Ministro Andrea Orlando, proponendo due proiezioni all’interno del penitenziario.

Introdotti da Luciana Castellina, l’attore Elio Germano accompagna la visione de La nostra vita di Daniele Luchetti (2010) ed il regista Alessandro Piva quella di Milionari (2014).

Il cinema, è noto, racconta altre vite, quelle dei protagonisti dei film e quelle degli attori che li interpretano, mette in moto l’immaginazione, che è eternamente fertile e non può sicuramente essere forzata, ma accesa dalla presenza dell’attore e del regista.

Due giovani dalla perseveranza e dalla volontà esemplari.

L’intento è suggerire e alimentare nei detenuti la fiducia nelle proprie capacità creative di progetti di vita autentica e nella proprie volontà di imprimere svolte definitive alle proprie esistenze.

Il Cinema nel carcere come luogo di “uscire fuori da sé”, luogo in cui “mettersi in mostra” cercando il rispetto di se stessi, dimostrando a se stessi più che agli altri di avere carattere, di avere capacità di agire, di assentire, di proclamare, di sostenere, e anche di negare dinanzi a degli interlocutori insoliti.

 


CINEMA ED EUROPA: PREMIO LUX e SHORT MATTERS!

PREMIO LUX del Parlamento Europeo

Attraverso questo concorso cinematografico il Parlamento Europeo favorisce il dibattito sulle questioni sociali e i valori che più rappresentano la società europea.

L’obiettivo del Premio è di condividere la prosperità e la diversità del cinema europeo con il maggior numero di cittadini possibili e di suscitare una discussione sugli argomenti trattati nei film selezionati.

Il Parlamento sostiene finanziariamente le spese per le traduzioni e la sottotitolazione dei tre film finalisti nelle 24 lingue ufficiali dell’UE, nonché l’adattamento per le persone con problemi di udito o ipovedenti del film vincitore.

In rassegna i tre film finalisti:

Mustang di Deniz Gamze Ergüven (Francia, 2015), vincitore del Premio Lux 2015Mediterranea di Jonas Carpignano (Italia, 2015) e Urok (The lesson) di Kristina Grozeva e Petar Valchanov (Bulgaria, 2015).

SHORT MATTERS!

Rassegna dei cortometraggi che hanno avuto la nomination al Best European Short Film Award 2015 dell’European Film Academy.

I cortometraggi in rassegna: Dissonance di Till Nowak (Germania, 2015), Listen di Hamy Ramezan e Rungano Nyoni (Danimarca/Finlandia, 2014), Field Study di Eva Weber (Gran Bretagna 2014), Kung fury di David Sandberg (Svezia, 2015), Our body di Dane Komljen (Serbia, Bosnia Erzegovina 2015), Over di Jörn Threlfall (Inghilterra, 2015), Picnic di Jure Pavlovi? (Croazia, 2015), Smile and the world will smile back di Yoav Gross, Ehab Tarabieh e The al-Haddad family (Israele/Palestina, 2014), Son of the wolf di Lola Quivoron (Francia, 2015), Symbolic Threats di Mischa Leinkauf, Lutz Henke e Matthias Wermke (Germania 2015), The runner di José Luis Montesinos (Spagna 2014), The translator di Emre Kayi? (Gran Bretagna/Turchia 2014), This place we call our home di Thora Lorentzen e Sybilla Tuxen (Danimarca 2014), Washingtonia di Konstantina Kotzamani (Grecia 2014). E.T.E.R.N.I.T. di Giovanni Aloi (Italia 2015).

 


VETRINA CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA

Come ogni anno, questa sezione vuole promuovere alcune delle attività della Fondazione.

In collaborazione con la CSC Production, vengono presentati alcuni dei Film di Diploma degli allievi della Scuola Nazionale di Cinema.

I film di diploma e le esercitazioni degli allievi in rassegna: 1989 di Francesca Mazzoleni, I morti non sono tranquilli di Andrea Sorini, Il campione di Boming Jijang, La tana di Lorenzo Caproni, Tutte le cose sono piene di lei di Marta Tilli, Girlfriend di Ekaterina Volkova, Al di là dello specchio di Cecilia Grasso.

Inoltre, quale evento speciale, viene proiettato il lungometraggio Il nostro ultimo di Ludovico Di Martino.

In collaborazione con la Cineteca Nazionale, infine, sarà presentato il Restauro di Vogliamo i colonnelli di Mario Monicelli (1973).

 


PUGLIA SHOW

Sono venti i cortometraggi selezionati per PUGLIA SHOW, tradizionale concorso riservato a giovani registi pugliesi under 35 anni, sezione curata da Luigi La Monica.

La Giuria del concorso, composta da Francesca AndreoliMariolina Gamba e Francesco Ranieri Martinotti, assegnerà il Premio CNC-Centro Nazionale del Cortometraggio, il Premio Augustus Color ed il Premio di 1.000 € offerto dalla Contessa Maria José Pietroforte di Petruzzi.

Inoltre, verranno assegnati il Premio Rai Cinema Channel di 1.000 €, dalla Giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima (Marketing e Commerciale-Rai Cinema), ed il Premio Unisalento dalla giuria composta da Francesca Aramini, Ylenia Caputo, Andrea Centini, Dalila Dimitri, Anna Pia Elia, Eleonora Felicella, Miriam Imbrogno, Maria Lonigro, Alice Natale, Michele Schirinzi, Chiara Tangolo, Letizia Versaci – Studenti del Corso di Cinema Fotografia Televisione, Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, Università del Salento.

I cortometraggi in concorso:CDMX – Ciudad de Muertos di Filippo Toma; Ego devorem di Grazia Tricarico, Emergency exit – Episodio Oman di Brunella Fili; Ereignis di Pierfrancesco Gatto; Giuseppe che sapeva volare di Luca Cucci; Kelime di Federico Mudoni; Il sogno di Sarah di Luigi Nico; Il tradimento di Ippocrate di Giuseppe De Mita; Io e Manfredi di Luciano Toriello; Io non sono grande di Naike Anna Silipo; L’ombra di Caino di Antonio De Palo; La Malerba di Mirco Valenza; Le anatre di Antonio Casto; My child is dreaming di Pasquale D’Amico; Oh my God di Guido Di Paolo; Seaduction: the tale of the tail di Serena Porta & Domenico De Ceglia; Temple bar di Sergio Sabaghi; Tutto su Madeleine di Sabina Andrisano, Uttisciana di Paolo Rollo, Walkwoman di Daniele De Luca.

I cortometraggi fuori concorsoCampi minati di Ivan Banderblog (Korolev), Famiglia santa, santa famiglia di Carla Guido, Fanculo libertà di Maurizio Mazzotta e Dario Patrocinio, Orbit di Giuseppe Boccassini, Promised land di Francesco Colangelo.

Eventi Speciali:

Due gli eventi speciali di questa edizione di Puglia Show:

Martedì 19 aprile verrà presentato il video 1870. Quando il vino diventa poesia di Massimiliano Mammarella (2016), ideato e realizzato da Idea Studio e prodotto dalla Casa Vinicola Apollonio, frutto della perfetta fusione tra l’arte poetica dello scrittore ligure Maurizio Maggiani, le raffinate atmosfere musicali di Raffaele Casarano e l’inconfondibile voce fuori campo di Neri Marcorè; segue il cortometraggio Post a #SUD di Corrado Punzi (2016), docureality realizzato dal regista leccese, con protagonisti instagramers internazionali che raccontano le proprie storie e le emozioni suscitate dal Salento.

Al termine delle proiezioni, il dibattito “RACCONTARE UNA DESTINAZIONE TRA CINEMA E SOCIAL NETWORK” con gli interventi di Loredana Capone, Edoardo Winspeare, Leonardo Angelini, Alessandro Valenti, Milena Calogiuri, Corrado Punzi; modera: Robert Piattelli.

Giovedì 21 aprile si terrà la tavola rotonda “IL MERCATO DEL CORTOMETRAGGIO IN ITALIA” per discutere dello stato di salute del cortometraggio negli ultimi anni, alla presenza dei due principali buyers italiani di corti, Mediaset Premium e Rai Cinema Channel.

In occasione dell’incontro, verrà presentato il libro “L’industria del cortometraggio italiano. Report 2014” a cura di Jacopo Chessa, primo numero della collana I Quaderni di Cineconomy, co-editata da Direzione Generale Cinema-MiBACT e Fondazione Ente dello Spettacolo.

Introduce: Luigi La Monica – Modera: Jacopo Chessa – Intervengono: Daniele Basilio, Paola Ruggeri, Federica Lojacono, Maurizio Sciarra, Bruno Zambardino.

 


LE MOSTRE DEL FESTIVAL

Anche quest’anno il Festival rinnova il consueto appuntamento dedicato alle mostre.

Oltre alla già citata CHRISTIAN DE SICA. IO E IL CINEMA, sarà possibile visitare presso il Castello Carlo V quella dedicata a Monica Vitti, MONICA E IL CINEMA. L’AVVENTURA DI UNA GRANDE ATTRICE, realizzata dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale.

Inoltre, in collaborazione con l’Accademia delle Belle Arti di Lecce che la ospita, sarà presentata la mostra di bozzetti VESTIRE IL CINEMA della costumista romana Catia Dottori.

Premi e giurie

Ulivo d’Oro a Lily Lane di Bence Fliegauf

Premio Mario Verdone a Duccio Chiarini per Short Skin

Premio FIPRESCI Our everyday life di Ines Tanovic

Premio SNGCI per il Migliore Attore Europeo a Peter Mullan per Hector di Jake Gavin

La XVII edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce, diretto da Cristina Soldano e Alberto La Monica si è chiusa con grande successo registrando una grande affluenza di pubblico.

Silvia, Carlo, Luca Verdone hanno assegnato a Duccio Chiarini per Short Skin (Italia, 2015) il Premio Mario Verdone quest’anno alla settima edizione, con la seguente motivazione: “Perché racconta con grazia e autoironia l’imbarazzo esistenziale di un adolescente alle prese con una sessualità complicata da un piccolo difetto fisico trasformando la sua storia in una parabola universale sulla difficoltà di amare e farsi amare. Un film che  suscita con delicatezza  e assoluta originalità un’immediata empatia.”

La giuria Ulivo d’Oro, composta da Roberto Olla (presidente), Karel Och, Antonin Dedet, Maria Sole Tognazzi e Alessia Barela, ha assegnato i seguenti premi:

Premio Ulivo D’Oro Premio 5000,00 euro al film Lily Lane (Ungheria, 2016) di Bence Fliegauf

Con la seguente motivazione: “La giuria è rimasta colpita dall’originalità e dalla forza delle immagini. L’autore propone un film personale che sfugge ai canoni della drammaturgia classica.”

Premio per la Miglior Sceneggiatura a Ines Tanovi? per Our everyday life (Bosnia Erzegovina, Croazia, Slovenia, Germania, 2015) da lei diretto.

Premio per la Miglior Fotografia a Martin Žiaran per The Cleaner (Slovacchia, 2015) di Peter Bebjak.

Premio Speciale della Giuria Virgin Mountain (Islanda, Danimarca 2015) di Dagur Kári, con la seguente motivazione: “Per aver creato una storia convincente e commovente intorno ad un personaggio improbabile. L’autore è riuscito a provocare una forte empatia nel pubblico.”

La giuria FIPRESCI composta da Martin Kanuch, René Marx, Giuseppe Sedia ha assegnato all’unanimità il premio a Our everyday life (Bosnia Erzegovina, Croazia, Slovenia, Germania, 2015) di Ines Tanovic con la seguente motivazione: “Mostrare una famiglia con delicatezza e il peso della Storia senza esibirne le rovine: personaggi che vogliono andare avanti.”

Premio SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici) assegnato dai soci del Sindacato e dal Presidente Laura Delli Colli al migliore attrice/attore europeo è stato assegnato a Peter Mullan per il film Hector (GB, 2015) di Jake Gavin.

Con la seguente motivazione: “Per la capacità, da grande attore, di rappresentare il disagio esistenziale di chi ha perso la sua partita con la società in un viaggio nella memoria che diventa un toccante racconto delle fragilità umane. Mullan ci regala ancora una volta una straordinaria performance artistica.”

La giuria del Premio Cineuropa, composta da Valerio Caruso e Jérémy Zelnik ha assegnato il riconoscimento a Ivy (Turchia, Germania, 2015) di Tolga Karaçelik.

Con la seguente motivazione: “un film denso, costruito come un thriller psicologico, nel quale non mancano né ritmo, né spessore. Il film ha molti punti forti: gli attori, scelti con cura e molto credibili; una padronanza assoluta della musica e dei suoni, che accompagnano la discesa dei personaggi nello loro follia; le inquadrature, cupe, angoscianti e realiste.”

La quarta edizione del Premio Emidio Greco (comitato di selezione: Jacopo Chessa, Lia Furxi, Alberto La Monica) è stata assegnata dalla giuria composta dalla famiglia Greco a Lo so che mi senti (Italia, 2015) di Francesca Mazzoleni.

La giuria del Premio Puglia Show, composta di Francesco Ranieri Martinotti, Francesca Andreoli, Mariolina Gamba, ha assegnato il Premio Centro Nazionale del Cortometraggio, il Premio Augustus Color e il Premio di euro 1000 offerto dalla Contessa Maria Josè Pietroforte di Petruzzi a Tutto su Madeleine di Sabina Andrisano per “aver saputo rappresentare con uno sguardo ironico e una regia brillante un universo femminile sempre attuale arricchendolo di accenti caricaturali alla Almodovar.”

Menzione speciale, inoltre, a Giuseppe che sapeva volare di Luca Cucci, che “unisce l’arte, il paesaggio, la cultura e il misticismo della Puglia in un racconto che incuriosisce, coinvolge e sorprende lo spettatore.”

Premio Rai Cinema Channel di euro 1.000 è stato assegnato dalla giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima a Kelime di Federico Mudoni: “Per aver saputo raccontare in soli 11 minuti il dramma del terrorismo, la più grande tragedia dei nostri tempi, attraverso uno sguardo intimo e personale, scevro di giudizio”.

Il Premio Unisalento, assegnato dagli studenti del Corso di Fotografia, Televisione del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università del Salento, va a Il tradimento di Ippocrate di Giuseppe De Mita con la seguente motivazione: “Per la prima volta l’Università del Salento assegna un premio intitolato all’ateneo; la giuria formata dagli studenti del Cineclub Universitario ha scelto ‘Il tradimento di Ippocrate’ di Giuseppe De Mita per la qualità dell’idea narrativa, la maturità dello sviluppo drammaturgico, la coerenza tematica di ogni componente del linguaggio audiovisivo, dai costumi alla fotografia.” 

 Premio speciale del pubblico va a Hector (GB, 2015) di Jake Gavin