20° Edizione 2019
Lecce | 8 -13 aprile 2019
Programma
Concorso lungometraggi europei | Ulivo d’Oro Premio Cristina Soldano
I Protagonisti del Cinema Italiano | Stefania Sandrelli
I Protagonisti del Cinema Europeo | Aleksandr Sokurov
Nuova Commedia Italiana | Nino Frassica | Paola Minaccioni | Alessandro Siani
X edizione Premio Mario Verdone
VII edizione Premio Emidio Greco
Ulivo d’Oro a Luciana Castellina
Ulivo d’Oro a Fulvio Lucisano
Omaggio a Walter Chiari
Eventi speciali in anteprima
Il campione di Leonardo D’Agostini con Stefano Accorsi
Ci alzeremo all’alba di Jean-Marie Benjamin
Torna a casa, Jimi! di Marios Piperides
Fiore gemello di Laura Luchetti
Stefania Sandrelli e Aleksandr Sokurov insieme a Nino Frassica, Paola Minaccioni, Alessandro Siani per la sezione “Nuova Commedia Italiana” e Luciana Castellina, Fulvio Lucisano, Carlo, Luca e Silvia Verdone sono i protagonisti della XX edizione del Festival del Cinema Europeo, diretto da Alberto La Monica, in programma a Lecce dall’8 al 13 aprile 2019 presso il Multisala Massimo.
Il Festival, dallo scorso anno, è dedicato a Cristina Soldano, direttrice artistica sin dalla prima edizione, la cui passione, professionalità e dedizione sono state impulso vitale per la manifestazione tutta. In sua memoria, sarà consegnato il premio più importante, l’Ulivo d’Oro | Premio Cristina Soldano al Miglior Film a uno dei 12 titoli in concorso e provenienti da tutta Europa, scelto dalla giuria presieduta da Marco Müller.
Venti anni, un’occasione per festeggiare i successi e i traguardi raggiunti, proponendo un’edizione ricca di appuntamenti. E dieci anni del Premio Mario Verdone. Doppio anniversario e tante novità. Molte le anteprime e gli eventi speciali tra cui: “Il Campione” (01 Distribution) di Leonardo D’Agostini presente a Lecce insieme a Stefano Accorsi, Matteo Rovere, Sidney Sibilia, Paolo Del Brocco, Luigi Lonigro; “Fiore Gemello” (Fandango) di Laura Luchetti al Festival con Giuseppe Gallo e Gianluca Pignataro; “Ci alzeremo all’alba” (Aladino Production) di Jean-Marie Benjamin che introdurrà il film insieme al protagonista Andrea Solombrino e in presenza di S.E.R. l’Arcivescovo di Lecce Mons. Michele Seccia e dell’Arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo S.E.R. Mons. Franco Moscone; “Torna a casa Jimi!” (Tucker Film) presentato dal regista Marios Piperides e dall’attore protagonista Adam Bousdoukos.
Quest’anno la direzione del Festival ha deciso di attribuire a Luciana Castellina, da sempre “amica” della manifestazione, l’Ulivo d’Oro per il suo fondamentale contributo alla cultura e al cinema europeo e a Fulvio Lucisano l’Ulivo d’Oro per il suo fondamentale contributo al cinema italiano.
Accanto alla sezione competitiva, numerosi spazi di approfondimento, sezioni riservate a cortometraggi e a documentari che rappresentano un percorso di ricerca di nuovi temi e di nuovi linguaggi audiovisivi. In programma anche due Mostre fotografiche: “Stefania Sandrelli, Icone du Cinéma Italien” a cura di Antonio Maraldi presso l’ex Convento dei Teatini e “20 anni di Festival del Cinema Europeo” presso il Castello Carlo V.
LE SEZIONI DEL FESTIVAL
I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO | STEFANIA SANDRELLI
Stefania Sandrelli inaugura la XX edizione del Festival del Cinema Europeo la sera dell’8 aprile presso il Multisala Massimo. L’attrice riceve l’Ulivo d’Oro alla Carriera dopo un incontro con il pubblico condotto da Fabrizio Corallo.
I film in rassegna: Divorzio all’italiana di Pietro Germi (1961), La bella di Lodi di Mario Missiroli (1963), Sedotta e abbandonata di Pietro Germi (1964), Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli (1965), Il conformista di Bernardo Bertolucci (1970), C’eravamo tanto amati di Ettore Scola (1974), La chiave di Tinto Brass (1983), Evelina e i suoi figli di Livia Giampalmo (1990), Te lo leggo negli occhi di Valia Santella (2004) e La prima cosa bella di Paolo Virzì (2009).
Alla Sandrelli, oltre alla retrospettiva, è dedicata una Mostra fotografica dal titolo “Stefania Sandrelli, Icone du Cinéma Italien”, con le immagini dell’archivio del Centro Cinema Città di Cesena, curata da Antonio Maraldi.
I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO | ALEKSANDR SOKUROV
Il grande autore russo Aleksandr Sokurov è il “Protagonista del Cinema Europeo” in un omaggio curato da Massimo Causo che ripercorre i momenti salienti dell’opera del regista. Insignito di numerosi Premi in Festival internazionali come Berlino, Cannes, Locarno, Mosca, Toronto, Venezia durante la manifestazione salentina viene presentata la retrospettiva di alcuni dei suoi film più rappresentativi realizzati dalla seconda metà degli anni ’90 a oggi, tra cui l’intera tetralogia del potere: Toro, Moloch, Il Sole e Faust (Leone d’Oro a Venezia 68, nel 2011). In anteprima italiana anche A Russian Youth di Alexandr Zolotukhin, ex allievo di Sokurov che ne ha firmato la produzione creativa, presentato al Forum della scorsa Berlinale.
L’11 aprile il Festival del Cinema Europeo dedica un’intera giornata a Sokurov con una master class, moderata da Massimo Causo con Aliona Schumakova, al Multisala Massimo. In serata, all’autore viene consegnato l’Ulivo d’Oro alla Carriera, al termine di un incontro col pubblico condotto da Marco Müller. A seguire la proiezione di Russian Ark (Arca Russa), scelto dallo stesso Sokurov e pellicola a lui molto cara, che in uno straordinario e unico piano sequenza racconta 300 anni di storia russa attraversando i saloni dell’Ermitage di San Pietroburgo. I film in programma: Francofonia – Il Louvre sotto occupazione (Francia, Germania, Olanda, 2015); Faust (Russia, 2011); Alexandra (Russia, Francia, 2007); Il sole (Russia, Italia, Svizzera, Francia, 2005); Padre e figlio (Russia, Germania, Italia, Olanda, 2003); Toro (Russia, 2001); Moloch (Russia, Germania, Giappone, Italia, Francia, 1999); Madre e figlio (Russia, Germania, 1997); A Russian Youth di Alexandr Zolotukhin, produttore creativo Alexandr Sokurov (Germania, 2019).
I FILM IN CONCORSO
Blind spot di Tuva Novotny (Norvegia, 2018) racconta in un unico piano sequenza la lotta di una donna alle prese con i problemi adolescenziali della figlia. Ma una tragedia ben più grande colpirà l’intera famiglia.
Cronofobia di Francesco Rizzi (Svizzera, 2018), interpretato da Vinicio Marchioni che sarà al festival insieme al regista, è la storia di Michael Suter, un uomo misterioso e solitario che di giorno viaggia per la Svizzera in incognito, valutando il servizio alla clientela nei negozi e negli hotel, mentre la notte osserva in segreto la vita di una donna…
Genesis di Árpád Bogdán (Ungheria, 2018) intreccia la storia di un giovane rom, dall’infanzia interrotta per la perdita della propria famiglia a quella di una giovane avvocatessa, che assume la difesa di un uomo sotto processo per una serie di omicidi a sfondo razziale…
Her job di Nikos Labôt (Grecia, Francia, Serbia, 2018). Panayiota, casalinga trentasettenne analfabeta, conduce una vita tranquilla con il marito e i figli in un modesto quartiere di Atene. Per far fronte alla recessione economica è costretta a trovarsi un impiego per la prima volta nella sua vita…
Journey to a mother’s room di Celia Rico Clavellino (Spagna, 2018), segue le dinamiche tra madre e figlia, così delicate da diventare un groviglio. Le due donne dovranno fare i conti con una nuova fase della loro vita.
Jumpman di Ivan I. Tverdovskiy (Russia, Lituania, Irlanda, Francia, 2018) è la storia di Dennis cresciuto in un orfanotrofio. È un ragazzo speciale che, a causa di una rara malattia, è immune al dolore e questo lo rende popolare tra gli altri ragazzi. Un giorno la madre riappare dal nulla e lo porta con sé a Mosca…
Oray di Mehmet Akif Büyükatalay (Germania, 2019). Durante un litigio con la moglie Burcu, Oray pronuncia il termine islamico “talaq” che vuol dire separazione. L’Imam lo informa che dovrà separarsi da Burcu per tre mesi. Oray approfitta della pausa forzata dal rapporto con la moglie per iniziare una nuova vita, si trasferisce a Colonia ed entra a far parte di una nuova comunità musulmana, guidata dal giovane Imam Bilal…
Paper flags di Nathan Ambrosioni (Francia, 2018), è la storia di Charlie, una giovane ragazza che sogna di diventare un’artista, ma fa fatica a sbarcare il lunario. La sua vita viene stravolta quando riappare, dopo dodici anni di assenza, suo fratello Vincent appena uscito di prigione.
Stitches di Miroslav Terzic (Serbia, 2019) ispirato a una storia vera, è ambientato a Belgrado nei nostri giorni. Sono trascorsi 18 anni da quando la protagonista, una giovane sarta, era stata informata della morte improvvisa del figlio appena nato. La donna è ancora convinta che il bambino, in realtà, le sia stato portato via…
Summer survivors di Marija Kavtaradze (Lituania, 2018). Indre, una giovane e ambiziosa psicologa ricercatrice, ha acconsentito a seguire il trasferimento di due pazienti da un reparto psichiatrico a un altro in cambio di una serie di privilegi per la ricerca nella sua clinica. Si trova, però, a gestire un gruppo sgangherato nel lungo viaggio verso la nuova sede…
The pig di Dragomir Sholev (Bulgaria, 2018. Pig è un tredicenne in sovrappeso, che a scuola subisce quotidianamente atti di bullismo. Un giorno è vittima dello scherno anche del un nuovo arrivato Martin e, per sfuggire all’aggressione, Pig reagisce d’istinto sferrando un solo colpo, ma probabilmente letale…
Two for joy di Tom Beard (UK, 2018). Aysha è paralizzata dalla depressione da quando è morto suo marito e la situazione ha costretto la figlia adolescente ad addossarsi delle responsabilità enormi e il piccolo Troy a crescere senza figure adulte che si prendano cura di lui…
COMMEDIA EUROPEA E NUOVA COMMEDIA ITALIANA
Per la ventesima edizione il Festival del Cinema Europeo propone una sezione fuori concorso dedicata alla Commedia Europea e alla Nuova Commedia Italiana, con cinque lungometraggi europei in anteprima, proiezioni e incontri.
Da alcuni anni il Festival di Lecce si propone di portare avanti una riflessione sulla commedia europea e italiana insieme ad artisti, produttori, sceneggiatori e giornalisti. Quest’anno il Festival salentino allarga il proprio sguardo, rivolgendolo anche ai personaggi particolarmente rappresentativi del genere, ospitando a Lecce Nino Frassica, Paola Minaccioni e Alessandro Siani, che riceveranno l’Ulivo d’Argento per il loro contributo alla Nuova Commedia Italiana. I tre artisti incontrano gli studenti al mattino e il pubblico leccese in appuntamenti pomeridiani moderati da Valerio Caprara, Marco Giusti, Enrico Magrelli.
Martedì 9 aprile è la giornata dedicata a Paola Minaccioni con la proiezione di Allacciate le cinture di Ferzan Ozpetek (Italia, 2014); venerdì 12 aprile sarà ospite Alessandro Siani con proiezione del suo film Il principe abusivo (Italia, 2013); sabato 13 aprile è la volta di Nino Frassica con la proiezione di Il Bi e il Ba di Maurizio Nichetti (Italia, 1986).
I cinque film presentati in anteprima per la Commedia Europea:
Butterflies di Tolga Karaçelik (Turchia, 2018). Tre fratelli ritornano dopo 30 anni nel loro villaggio, su richiesta del padre appena morto, che nel suo testamento ha chiesto di essere sepolto solo quando le farfalle arriveranno nel villaggio per morire. I tre fratelli, che non si conoscono, saranno costretti a restare nel villaggio ad aspettare che il tempo scorra. Il percorso di reciproca conoscenza e di riscoperta del padre sarà un’occasione per conoscere meglio anche se stessi.
Happier times, Grump di Tiina Lymi (Finlandia, 2018) racconta la volontà di uno scontroso anziano che vuole morire, perché ha fatto tutto quello che doveva e la sua vita non ha più senso. Ma proprio quando la sua bara è ormai pronta, una nuova vita bussa alla sua porta…
Hopelessly devout di Marta Díaz de Lope Díaz (Spagna, 2018). Carmen, devota cattolica di Malaga, sta per essere eletta a capo della locale confraternita religiosa, ma tutto va in fumo quando le viene preferito il suo peggior rivale. Ma quella che all’inizio sembra una situazione terribile, potrebbe trasformarsi in un’opportunità per Carmen di realizzare il suo sogno.
I feel good di Benoît Delépine, Gustave Kervern (Francia, 2018). Monique dirige una comunità Emmaus nei pressi di Pau, nel Sud della Francia dove, dopo diversi anni, ritorna suo fratello Jacques, un buono a nulla con un’unica ossessione: trovare l’idea che lo renderà ricco. Più che una rimpatriata di famiglia, sarà lo scontro tra due visioni del mondo.
What Have We Done to Deserve This? di Eva Spreitzhofer (Austria, 2018) è la storia di Wanda, viennese, femminista e atea, che vede avverarsi il suo peggior incubo quando la figlia adolescente decide di convertirsi all’Islam e indossare il velo. La donna così vede il suo mondo capovolgersi, ma riesce a trovare un sostegno in Hanife – madre di un’amica della figlia – arrivata in Austria 35 anni prima insieme ai genitori per sottrarsi all’antiquata usanza che impone alle donne di coprirsi i capelli…
CAFFÈ CON presso LIBERRIMA/ALL’OMBRA DEL BAROCCO
In questa edizione il Festival del Cinema Europeo ha organizzato ogni giorno degli appuntamenti pomeridiani presso Liberrima/all’Ombra del Barocco, in cui il pubblico leccese e gli ospiti del festival, nel clima conviviale della libreria, potranno incontrare i protagonisti della sezione Nuova Commedia Italiana e Cinema e Libri.
Martedì 9 aprile incontro con Paola Minaccioni condotto da Enrico Magrelli; mercoledì 10 aprile Luciana Castellina presenta al pubblico, in un incontro condotto da Silvio Maselli, il suo Amori comunisti (edito da Nottetempo cronache); giovedì 11 aprile Carlo Verdone insieme a Enrico Magrelli presentano Carlo Verdone di Gian Luigi Rondi (edito da Edizioni Sabinae) che parte da un’intervista inedita realizzata da Gian Luigi Rondi un mese prima della sua scomparsa; venerdì 12 aprile è in programma l’appuntamento con il grande produttore italiano Fulvio Lucisano, presentato da Laura Delli Colli, autrice del libro Fulvio Lucisano. Sotto il segno del cinema (edito da Edizioni Sabinae); sabato 13 aprile incontro con Nino Frassica condotto da Marco Giusti.
ANTEPRIME ITALIANE | EVENTI SPECIALI | FUORI CONCORSO
Martedì 9 aprile sarà presentato in anteprima italiana Torna a casa Jimi! di Marios Piperides, già vincitore del premio per il miglior film nella sezione International “Narrative Competition” del Tribeca Film Festival, nelle sale italiane dal 18 aprile per Tucker Film. Il film è ambientato a Nicosia, Cipro, l’ultima capitale spaccata in due del pianeta. Secondo la legge, nessun animale, pianta o prodotto può essere trasferito dal settore greco di Cipro a quello turco. E viceversa. Così, quando il cane Jimi Hendrix attraversa accidentalmente la zona cuscinetto dell’ONU, il suo padrone rocchettaro Yiannis in procinto di lasciare l’isola per cercare fortuna altrove, deve invece fermarsi, facendo di tutto per riportarlo indietro.
Mercoledì 10 aprile è la volta di Ci alzeremo all’alba di Jean-Marie Benjamin, alla presenza del regista e del protagonista Andrea Solombrino. La storia di due ragazzi, Luca di 12 anni e Sebastiano di 13, che decidono di fare un’inchiesta su Padre Pio ripercorrendo le testimonianze e le storie di chi lo ha conosciuto. Con le loro biciclette, attraversano le strade del Gargano a caccia di testimoni autentici per scrivere un libro sul Frate di Pietrelcina. La loro ricerca – anche l’incontro delle nuove generazioni con la fede e con il carisma del Frate cappuccino- si intreccia alle vicende familiari dei due ragazzi. La famiglia di Luca e della sorellina Miranda è solida ed unita e si contrappone a quella di Sebastiano, con una mamma malata e un padre alcolizzato.
Giovedì 11 aprile la regista Laura Luchetti presenta in anteprima il lungometraggio prodotto da Fandango Fiore gemello (Italia, 2018), insieme al produttore Giuseppe Gallo e il distributore Gianluca Pignataro, un progetto realizzato grazie anche all’Apulia Film Forum dell’Apulia Film Commission. Quest’opera ambientata in un Sud Italia pieno di bellezza e pericoli nascosti, racconta la storia di due adolescenti, Anna, il cui padre è stato assassinato, e Basim, un orfano immigrato. I due fuggono insieme verso un nuovo inizio, attraversando i paesaggi misteriosi della Sardegna, come fossero i protagonisti di una favola nera.
Venerdì 12 aprile Stefano Accorsi insieme al regista Leonardo D’Agostini presentano in anteprima il film Il campione (Italia, 2019). Giovanissimo, pieno di talento, indisciplinato, ricco e viziato, Christian Ferro è un fuoriclasse del calcio, tutto genio e sregolatezza, il nuovo idolo che ha addosso gli occhi dei tifosi di un’intera città e della serie A. Valerio Fioretti, solitario e schivo, con problemi economici da gestire e un’ombra del passato che incombe sul presente, è il professore che viene affiancato al giovane goleador quando – dopo l’ennesima bravata – il Presidente del club decide che è arrivato il momento di impartirgli un po’ di disciplina. Tra i due all’inizio saranno scintille, ma presto si troveranno l’uno accanto all’altro, generando un legame che farà crescere e cambiare entrambi.
WALTER CHIARI E LA PUGLIA
Filmati inediti, aneddoti, racconti e sorprese a cura di Tatti Sanguineti
Il Festival del Cinema Europeo, grazie a Tatti Sanguineti, celebra il genio di Walter Chiari e punta i riflettori sulle sue origini pugliesi. Sanguineti, noto critico cinematografico e a lungo grande amico dell’attore, racconta aneddoti, curiosità e chicche sulla sua, vita preparate appositamente per l’occasione. Affiora un Chiari non sempre conosciuto, e comunque sempre affascinante, che al cinema preferiva la vita e la tv, e anche il suo rapporto con le donne, gli eccessi e le rivalità coi colleghi spesso invidiosi, sfociati in clamorosi episodi di cronaca giudiziaria e politica. Walter Chiari era celebre per la sua maniacale passione per l’improvvisazione e la sua specialità consisteva nel far ridere i compagni di palcoscenico che ne erano spaventati e affascinati. La sua vita fu un crocicchio di avventure, di incontri ed uno spaccato di storia italiana. Dunque, la Puglia e Walter Chiari, o meglio Walter Annichiarico, un binomio inscindibile, viscerale, affettuoso e misconosciuto. Il padre di origini era di una famiglia di mezzadri di Grottaglie e fu brigadiere di pubblica sicurezza. La madre, di ceto più elevato, era una maestra elementare di Andria.
CINEMA & REALTÀ
La sezione intende dare visibilità a temi sociali e culturali di rilievo attraverso il cinema, proponendo un’occasione di riflessione e di approfondimento su argomenti ed eventi della realtà contemporanea. Alle proiezioni saranno presenti i registi.
I DOCUMENTARI IN RASSEGNA
Be kind di Sabrina Paravicini e Nino Monteleone (2018) documenta la storia di Nino, un bambino di dodici anni a cui è stato diagnosticato a due anni e mezzo un autismo infantile severo, ma non grave. Dopo aver smesso di parlare e di guardare sua madre negli occhi, il suo isolamento interiore minaccia ogni giorno di più l’interazione con gli altri, con il mondo.
Non più, non ancora di Mariagrazia Contini, Paolo Marzoni, Vito Palmieri (2018). Amore, amicizia, scuola, sensibilità, il proprio corpo, bullismo, internet, famiglia, futuro: uno sguardo sulla preadolescenza, dalle voci di 100 ragazzi, intervistati da Mariagrazia Contini (docente ordinario di pedagogia presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bologna) e raccontati anche attraverso le immagini girate dai ragazzi stessi senza la presenza di una troupe, con cellulari o piccole videocamere.
Selfie di Agostino Ferrente (2018) è un film documentario che racconta le storie di Alessandro e Piero, due sedicenni che vivono nel Rione Traiano a Napoli. Sono amici fraterni, diversissimi e complementari, che hanno accettato la proposta del regista di filmarsi con l’iPhone per raccontare in presa diretta il proprio quotidiano, l’amicizia che li lega, il quartiere che si svuota nel pieno dell’estate, la tragedia del loro coetaneo Davide, rimasto ucciso in una sparatoria.
Tomi Janežic – La cura del teatro di Anna Maria Monteverdi (2018), un documentario teatrale che propone un percorso intorno alla figura del regista teatrale sloveno Tomi Janeži?, dalla sua presenza a Campi Salentina per il Festival Mundi, Crocevia dei Balcani, a Lubjana, a Krusce e al Napoli Teatro Festival. Momenti dei laboratori di psicodramma attivati tra Italia e Slovenia si alternano a frammenti del pluripremiato spettacolo Il gabbiano, prodotto dal Teatro Nazionale di Novi Sad (Serbia). Narrato in prima persona da Anna Monteverdi, che ha seguito il regista per tre anni, il documentario è stato realizzato in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Lecce.
X PREMIO MARIO VERDONE
Sabato 13 aprile è la volta della X edizione del Premio Mario Verdone, istituito dal Festival insieme alla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e al Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, in accordo con la famiglia Verdone.
Il Premio viene assegnato da Carlo, Luca e Silvia Verdone a un giovane autore (massimo 40 anni) che con la sua opera prima si sia particolarmente distinto nell’ultima stagione cinematografica. Il riconoscimento vuole onorare il critico, saggista e storico del cinema Mario Verdone, sempre attento nella scoperta di artisti di talento, non solo nel Cinema ma nel mondo dell’arte in generale, come dimostrano i suoi numerosi saggi e scritti.
I 12 autori in concorso quest’anno: Pietro Belfiore, Davide Bonacina, Andrea Fadenti, Andrea Mazzarella, Davide Rossi per Si muore tutti Democristiani; Alessandro Capitani per In viaggio con Adele; Ciro D’Emilio per Un giorno all’improvviso; Damiano e Fabio D’Innocenzo per La terra dell’abbastanza; Margherita Ferri per Zen sul ghiaccio sottile; Letizia Lamartire per Saremo giovani e bellissimi; Matteo Martinez per Tonno spiaggiato; Francesca Mazzoleni per Succede; Daniele Misischia per The End? L’inferno fuori; Fulvio Risuleo per Guarda in alto, Antonio Pisu per Nobili bugie; Emanuele Scaringi per La profezia dell’Armadillo.
I finalisti della X edizione: Ciro D’Emilio per Un giorno all’improvviso, Damiano e Fabio D’Innocenzo per La terra dell’abbastanza, Margherita Ferri per Zen sul ghiaccio sottile.
Le precedenti edizioni sono state vinte da: Susanna Nicchiarelli per Cosmonauta, Aureliano Amadei per 20 sigarette, Andrea Segre per Io sono Li, Claudio Giovannesi per Alì ha gli occhi azzurri, Matteo Oleotto per Zoran, il mio nipote scemo, Sebastiano Riso per Più buio di mezzanotte, Duccio Chiarini per Short skin, Marco Danieli per La ragazza del mondo e, l’anno scorso, da Roberto De Paolis per Cuori Puri.
PREMIO EMIDIO GRECO
Per il settimo anno consecutivo, il Festival del Cinema Europeo, insieme al Centro Nazionale del Cortometraggio e d’intesa con la famiglia, attribuisce un Premio in memoria del regista Emidio Greco, con l’intento di premiare un giovane autore italiano (massimo 35 anni) per il suo talento nella realizzazione di un cortometraggio. Il Comitato di selezione è composto da Jacopo Chessa (Direttore Centro Nazionale del Cortometraggio), Lia Furxhi (Presidente AIACE Nazionale) e Alberto La Monica (Direttore Festival del Cinema Europeo) e la Giuria costituita dalla Famiglia Greco decreterà il vincitore.
I dieci cortometraggi finalisti: A pelo d’acqua di Rafael Farina Issas (2018), Acquario di Lorenzo Puntoni (2018), Egg di Martina Scarpelli (2018), Im Bären di Lilian Sassanelli (2018), La Bête di Filippo Meneghetti (2018), Labor di Cecilia Albertini (2018), Mulini a vento di Simone Spampinato (2018), Ninfe di Isabella Torre (2018), Quelle brutte cose di Loris Giuseppe Nese (2018), Yousef di Mohamed Hossameldin (2018).
La prima edizione è stata vinta da Gabriele Mainetti con Tiger boy, la seconda da Cristina Picchi con Zima, la terza da Federico Di Corato e Alessandro De Leo con La baracca, la quarta da Francesca Mazzoleni con Lo so che mi senti, la quinta da Giovanni Fumu con Good News, la sesta da Rossella Inglese con Denise.
VETRINA FONDAZIONE CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA
La sezione vuole promuovere alcune attività del Centro Sperimentale di Cinematografia, quali il restauro e la diffusione culturale con la Cineteca Nazionale e la formazione con la Scuola Nazionale di Cinema. Ogni anno il Festival presenta un film restaurato e alcuni film di diploma degli allievi.
Quest’anno il Festival, oltre la sede di Roma, ha coinvolto le sedi del Centro Sperimentale dell’Aquila, Milano e Torino che parteciperanno alla “vetrina”, ognuna con opere legate alla specificità del suo corso di studi, ovvero cinema, animazione, pubblicità e cinema d’impresa, reportage audiovisivo.
Per la sede di Roma (cinema): A pelo d’acqua di Rafael Farina Issas (2018), L’accoglienza di Gianluca Granocchia (2018), Così in terra di Pier Lorenzo Pisano (2018), Fino alla fine di Giovanni Dota (2018), Il giorno della patata di Veronica Spedicati (2018), Il nostro sangue di Gino Palummo (2018), L’amata di Domenico Croce (2018), Nessun dorma di Paolo Strippoli (2018).
Per la sede dell’Aquila (reportage audiovisivo): Ogni giorno di Martina Galiè (2019), L’albero dai mille colori di Greta Rossi (2019), Tecchiaioli di Alessio Salvini (2019).
Per la sede di Milano (pubblicità e cinema d’impresa): Bandiere arancioni – Touring Club Italiano di Giulia Canella e Giovanni Iavarone (2015), CPM Music Institute – Batteria di Andrea Cima (2018), Credits di Valentina Landenna (2016), DFS-T Fondaco dei tedeschi di Francesco Guarnori, Alessandro Marin, Guido Pedroni e Matteo Trincanato (2018), Il sospiro del vino di Giuseppe Bonasia e Federico Tarchini (2018), L’uomo che uccise James Bond di Francesco Guarnori (2017), La magia del fuoco di Francesco Guarnori (2018), La nostra famiglia di Bejna Hoxha, Alberto Mazzotta e Stefano Scarano (2016), Marry Up di Matteo Polo, Matteo Zanin, Marco Serpenti (2016), Ninnananna di Antonio Conte, Camillo Sancisi, Michele Stella (2017), Non farti fottere di Giovanni Iavarone (2016), Oltre lo schermo di Marco Bonaschi, Guido Tabacco (2016), Quei giorni insieme a te di Marco Oriani (2018), Sciacca Street Food Festival 2018 di Pietro Taronna (2018), Sìdera di Pietro Taronna (2018), Toscolano 1381 di Vincenzo Campisi (2016), Vittime del dovere di Pablo Poletti, Valentina Landenna (2015), Vittoria di Francesco Quadri, Stefano Scarano (2017).
Per la sede di Torino (animazione): Arzena velenifera di Ludovica Ottaviani, Anna Sireci, Maria Testa (2016), Humus di Simone Cirillo, Simone Di Rocco, Dario Livietti, Alice Tagliapietra (2017), L’anguilla di Silvia Bassoli, Giacomo D’Ancona, Maria Virginia Moratti (2018), Merlot di Marta Gennari, Giulia Martinelli (2016), New Neighbours di Andrea Mannino, Sara Burgio, Giacomo Rinaldi (2018), Polvere sottile di Alessandra Boatto, Gloria Cianci, Sofia Zanonato (2018).
Infine, in collaborazione con la Cineteca Nazionale, sarà presentato il restauro di San Michele aveva un gallo di Paolo e Vittorio Taviani (1972).
PUGLIA SHOW
Sono ventitré i cortometraggi selezionati per Puglia Show, tradizionale concorso riservato a giovani registi pugliesi under 35 anni, sezione curata da Luigi La Monica.
La Giuria del concorso, presieduta da Giovanni Robbiano e composta da Alessia Barela e Corrado Azzolini, assegnerà il Premio CNC – Centro Nazionale del Cortometraggio, il Premio Augustus Color.
Inoltre, verranno assegnati il Premio Rai Cinema Channel di € 3.000, dalla Giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima (Marketing e Commerciale-Rai Cinema), e il Premio Unisalento dalla Giuria composta da 25 studenti del Cineclub Universitario, attività di promozione e studio della cultura audiovisiva erogata dal Centro Interdipartimentale di Ricerca in Digital Humanities dell’Università del Salento e sostenuta dalla Fondazione Apulia Film Commission.
I cortometraggi in concorso: 11 di Piergiorgio Martena (2019), Albert lo zombie di Paolo Rollo (2019), Aria prima di Gaetano Mangia e Luca De Paolis (2018), Be Cruel di Vincenzo Stigliano (2019), Dakota di Eugenio Pranzo (2019), Danil di Davide Angiuli (2018), Dustland di Davide Cantelmo (2018), E il naufragare m’è dolce in questo mare di Maria Bulzacchelli (2018), Et in terra pacis di Mattia Epifani (2018), Giulia una storia qualunque di Vincenzo Ardito (2018), Hora di Maria Alba e Graziana Saccente (2018), Il gioco del silenzio di Ilaria Giangrande (2018), La strega del lago di Lorenzo Manisco (2018), Liminal di Antonio Stea (2018), Nessun dorma di Paolo Strippoli (2018), Nessuno si lascia a Natale di Fausto Romano (2018), Nuvole soprattutto di Antonio Bizzarro (2018), Peccatrice di Karolina Porcari (2018), Satyagraha di Nuanda Sheridan (Simona De Simone) (2018), Vacuum di Andrea Giuseppe Leonetti Di Vagno (2018), Vita 2 di Antonio Cofano (2018), Vita di un poeta di Pierfrancesco Gatto (2019), Vivi la vita di Valerio Manisi e Giovanni Siliberto (2019).
I cortometraggi fuori concorso: Debris di Giuseppe Boccassini (2017), Fili di Sabina Andrisano (2019), Il mondiale in piazza di Vito Palmieri (2018), Il segreto di Maria di Gianni Ippoliti (2019), Midnight Special di Francesco Giorgi (2018), Storia triste di un pugile scemo di Paolo Strippoli (2017), U muschitteri di Vito Palumbo (2018).
CINEMA ED EUROPA: PREMIO LUX e SHORT MATTERS!
PREMIO LUX del Parlamento Europeo
Attraverso questo concorso cinematografico il Parlamento Europeo favorisce il dibattito sulle questioni sociali e i valori che più rappresentano la società europea.
L’obiettivo del Premio è condividere la prosperità e la diversità del cinema europeo con il maggior numero possibile di cittadini e suscitare una discussione sugli argomenti trattati nei film selezionati.
Il Parlamento Europeo sostiene finanziariamente le spese per le traduzioni e la sottotitolazione dei tre film finalisti nelle 24 lingue ufficiali dell’UE e l’adattamento per le persone con problemi di udito o ipovedenti del film vincitore.
Al Festival del Cinema Europeo si potranno vedere i tre film finalisti: Woman at war di Benedikt Erlingsson vincitore del Premio Lux 2018, Styx di Wolfgang Fischer (Germania, Austria, 2018), The other side of evrything di Mila Turajli? (Serbia, Francia, Qatar, 2017).
SHORT MATTERS!
È la sezione che mette in rassegna i cortometraggi che hanno avuto la nomination al Best European Short Film Award 2018 dell’European Film Academy:
Aquaparque di Ana Moreira (Portogallo, 2018), Burkina Brandenburg Komplex di Ulu Braun (Germania, 2018), Graduation ’97 di Pavlo Ostrikov (Ucraina, 2017), I Signed the Petition di Mahdi Fleifel (GB, Germania, Svizzera, 2018), Kapitalistis di Pablo Munoz Gomez (Belgio, Francia, 2017), Container di Sebastian Lang (Germania, 2017), Meryem di Reber Dosky (Olanda, 2017), Prisoner of Society di Rati Tsiteladze (Georgia Latvia, 2018), Release the Dogs di Manue Fleytoux (Francia, Belgio, 2017), Shame di Petar Krumov (Bulgaria, 2017), The Escape di Laëtitia Martinoni (Francia, 2018), The Years di Sara Fgaier (Italia, Francia, 2018), Those who desire di Elena López Riera (Svizzera, Spagna, 2018), What’s the damage di Heather Phillipson (GB, 2017), Wildebeest di Nicolas Keppens & Matthias Phlips (Belgio, 2017).
CINEMA E MUSICA | THE FESTIVAL PARTY: “The Festival Band” live concert e Dj set
La sera di mercoledì 10 aprile appuntamento con il Party del Festival del Cinema Europeo presso le Officine Cantelmo, una festa offerta alla città con il concerto di The Festival Band e a seguire il dj set di Fabio Tosti. Il gruppo musicale The Festival Band vanta tra i componenti tre direttori di festival di cinema, Stefan Kitanov (Direttore Sofia Film Fest), Stefan Laudyn (Direttore del Festival Internazionale del Cinema di Varsavia) Stefan Uhrik (ex Direttore International Film Festival Praga)). Assieme a loro, i musicisti Petar Georgiev “Pesheto”, Anton Sekerdjiev “Toni”, Radoslav Milev “Rado” e Ljubomir Bozadjiev. Questa singolare band, dal 1997 è presenza fissa nel party di chiusura del Sofia Film Fest, con il suo repertorio musicale che spazia dai classici del rock britannico a quello statunitense. Dopo il concerto, la festa prosegue con il Dj set a cura di Fabio Tosti, tra i Dj e Producer italiani più apprezzati nella scena house internazionale. Fabio Tosti collabora con alcune delle più importanti etichette a livello mondiale e con nomi illustri del panorama house. Tra le sue hit “Jingo”, con lo pseudonimo di TnT Inc, un brano rilasciato dalla top label Salted Music e rimasto per un mese numero uno nella TOP Download nell’estate 2010.
LE MOSTRE FOTOGRAFICHE
“STEFANIA SANDRELLI, ICÔNE DU CINÉMA ITALIEN”, curata da Antonio Maraldi con le immagini dell’archivio del Centro Cinema Città di Cesena e allestita presso l’ex Convento dei Teatini, la mostra ripercorre la storia artistica dell’attrice, riproponendola nei suoi ruoli più rilevanti ed espressivi, nelle sue interpretazioni da protagonista, nelle collaborazioni con registi famosi. Un percorso fotografico attraverso gli oltre 100 film interpretati, molti dei quali rimasti nella storia del cinema italiano.
20 ANNI DI FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO
Fotografie di: Piero Giannuzzi, Claudio Longo, Massimiliano Spedicato, Alessandro Colazzo, Beppe Ardito.
Venti anni di Festival del Cinema Europeo raccontati con le immagini che lo hanno attraversato: foto, volti, fotogrammi di un film girato assieme al pubblico leccese, raccolti in un percorso espositivo che ripropone i protagonisti del cinema italiano ed europeo che sono stati ospiti del festival. Un’occasione per rivedere tutte insieme le più belle immagini delle mostre dedicate ad Aki Kaurismaki, Isabella Ferrari, Carlo Verdone, Christian De Sica, Valeria Golino, Margherita Buy, Claudia Cardinale, Sergio Castellitto Michelangelo Antonioni. Un album di famiglia del festival, proposto non solo per il piacere di ritrovare gli amici di questa manifestazione, ma anche perché il cinema coltiva il suo immaginario proprio nella valorizzazione degli sguardi, nel fermo immagine che fissa l’attimo indimenticabile di un film, nel ritratto di una star, nell’arte dei manifesti, nel flash dei fotografi che colgono la gioia di una star festeggiata dal suo pubblico.
IL FESTIVAL DALLA PARTE DEI GIOVANI
Da sempre il Festival ha coinvolto i giovani, le Scuole e le Università del territorio guardando al cinema come utile strumento didattico e formativo. Ogni giorno sono previsti matinée con la proiezione di film in lingua originale, scelti a seconda dell’indirizzo di studio e delle classi di provenienza dei giovani partecipanti. Al termine della visione gli studenti dialogano con gli autori e attori delle pellicole.
Anche quest’anno, la Contessa Maria Josè di Pietraforte, che da sempre sostiene la manifestazione salentina, contribuisce alla promozione della cultura del cinema offrendo agli studenti dell’Università del Salento un ingresso gratuito. I primi 300 studenti che si presenteranno alle casse del Multisala Massimo, esibendo il tesserino universitario, potranno usufruire del biglietto omaggio.
Premi e giurie
Ulivo d’Oro “Premio Cristina Soldano al Miglior Film” a Oray di Mehmet Akif Büyükatalay
Premio Mario Verdone a Damiano e Fabio D’Innocenzo per La terra dell’abbastanza
Premio Giuria FIPRESCI Two for joy di Tom Beard
Premio SNGCI per il Migliore Attore Europeo a Vinicio Marchioni per Cronofobia di Francesco Rizzi
Premio Agiscuola Genesis di Árpád Bogdán
La giuria Ulivo d’Oro, presieduta da Marco Müller e composta da Guillame Calop, Pippo Mezzapesa, Ana Urushadze e Olena Yershova ha assegnato i seguenti premi:
Ulivo d’Oro “Premio Cristina Soldano al Miglior Film” per Oray (Germania, 2019) di Mehmet Akif Büyükatalay con la seguente motivazione: “Una sconvolgente analisi del contrasto tra credenze tradizionali e comportamenti umani nelle nostre società contemporanee. Un’opera prima alquanto personale, che si distingue per un profondo scavo psicologico. Partendo da un evento apparentemente di poco conto, il regista riesce a esplorare alcune delle grandi questioni legate alle comunità di recente immigrazione in Europa”.
Premio per la Miglior Sceneggiatura a Elma Tataragi? per Stitches di Miroslav Terzi? (Serbia, 2019), con la seguente motivazione: “La sapiente sceneggiatura trasforma un capitolo drammatico della storia recente dei Balcani in un potente dramma psicologico”.
Premio per la Miglior Fotografia a Tamás Dobos per Genesis (Ungheria, 2018) di Árpád Bogdán con la seguente motivazione: “La splendida fotografia del film è pensata in maniera tale da collocare sempre le tragedie personali all’interno di spazi più ampi. Le sapienti inquadrature riescono nel compito di fondere insieme emozioni personali e contesto sociale”.
Premio Speciale della Giuria a Cronofobia (Italia, 2018) di Francesco Rizzi, con la seguente motivazione, “L’alienazione all’interno di una delle più prospere società europee è analizzata con calore e comprensione umana in questa sorprendente opera prima, le cui coraggiose scelte di regia creano misteriosi legami tra identità sfuggenti”.
La giuria FIPRESCI composta da Francesco Grieco, Anders E. Larsson e Georgios Papadimitriou ha premiato Two for joy di Tom Beard (UK 2018) con la seguente motivazione: “Per la convincente rappresentazione della disgregazione del nucleo familiare, sulla scia del grande cinema realista sociale britannico, sorretta da un cast perfetto”.
Premio SNGCI (Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani) assegnato dai soci del Sindacato e dal Presidente Laura Delli Colli al migliore attrice/attore europeo a Vinicio Marchioni per Cronofobia (Svizzera, 2018) di Francesco Rizzi con la seguente motivazione: “Perché anche con i silenzi del suo personaggio, con un gesto o l’intensità di uno sguardo riesce a dar corpo e voce al mistero di un uomo che nasconde un segreto tenendo alta, nel racconto, la temperatura della suspence emotiva”.
La giuria del Premio Cineuropa, composta da Stefan Kitanov, Stefan Laudyn, Stefan Uhrik ha assegnato il riconoscimento a Genesis (Ungheria, 2018) di Árpád Bogdán con la seguente motivazione: “La Giuria Cineuropa desidera sottolineare l’alto livello qualitativo dei film in concorso quest’anno per l’Ulivo d’Oro. L’Europa, o per lo meno la comunità cinematografica europea, è un luogo protetto, perché i registi si interessano alla realtà, si preoccupano di documentare i gravi problemi che la caratterizzano e di metterne al corrente il pubblico. E tra i maggiori problemi del nostro mondo vi sono il razzismo, l’odio, il diffondersi del fascismo. Il film vincitore ci ha colpito profondamente. Una giuria rock come la nostra non poteva che premiare un film che spacca. Il Premio Cineuropa va a Genesis dell’ungherese Arpad Bogdan.”.
Il Premio del pubblico va a Summer survivor di Marija Kavtaradze (Lituania, 2018).
Il Premio Mario Verdone 2019, decima edizione, è stato assegnato a Damiano e Fabio D’Innocenzo per La terra dell’abbastanza (Italia, 2018) con la seguente motivazione: “Nel raccontare com’è maledettamente facile assuefarsi al male i D’Innocenzo mettono a fuoco il ritratto di una gioventù divisa tra il richiamo dell’inferno al quale è destinata e l’improvvisa lucidità di capire che la consapevolezza è già una via d’uscita.
Una coppia di registi da tenere d’occhio e un esordio straordinariamente girato dal quale, con un’idea di cinema già ambiziosa, filtra imprevedibile, la necessità di una tensione morale verso un riscatto personale, ancor prima che sociale”.
La sesta edizione del Premio Emidio Greco (comitato di selezione: Jacopo Chessa, Lia Furxi, Alberto La Monica) è stato assegnato dalla giuria composta dalla famiglia Greco a YOUSEF di Mohamed Hossameldin con la seguente motivazione, “In un film riuscire a trovare l’equilibrio fra il tema che si vuole trattare e la storia che si sente di dover raccontare è l’obiettivo di tutti i registi. Quando poi, come nel caso del cortometraggio vincitore, questo equilibrio, questa giusta distanza, passa attraverso il primo piano, lo sguardo e la recitazione tutta dell’attore protagonista, si può dire che l’obiettivo è stato centrato. Nel cortometraggio vincitore, in 14 minuti, attraverso un montaggio che scandisce benissimo i tempi del racconto e una direzione degli attori mai sopra le righe, il tema della cittadinanza viene affrontato senza luoghi comuni né ipocrisie. Con l’augurio che sappia anche in un futuro mantenere un occhio onesto nel raccontare la realtà, la settima edizione del Premio Emidio Greco va YOUSEF di Mohamed Hossameldin.”.
La giuria della sezione Puglia Show, composta di Giovanni Robbiano, Alessia Barela e Corrado Azzolini, ha assegnato il Premio Centro Nazionale del Cortometraggio, Premio Augustus Color, a Nessun dorma di Paolo Strippoli, con la seguente motivazione; “Un film che attualizza un genere di grande impatto e fascino per il grande pubblico in una realtà tipicamente italiana, mantenendo qualità di scrittura e di regia con un eccellente equilibrio di tutte le componenti, dalla fotografia al montaggio, fino alla direzione dei due efficacissimi giovani attori”.
Menzione speciale a Et in terra pacis di Mattia Epifani”.
Premio Rai Cinema Channel di euro 3.000 è stato assegnato dalla giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima a Et in terra pacis di Mattia Epifani: “Per aver raccontato, con profondità e sensibilità, una storia di violenze e soprusi che ci obbliga a tenere viva la luce del ricordo sul valore della dignità e del rispetto dei diritti umani di ogni singola persona”.
Il Premio Unisalento, assegnato dalla giuria composta dagli studenti del Cineclub Universitario, attività di promozione e studio della cultura audiovisiva erogata dal Centro Interdipartimentale di Ricerca in Digital Humanities dell’Università del Salento e sostenuta dalla Fondazione Apulia Film Commission, va a Satyagraha di Nuanda Sheridan (Simona De Simone) (2018) con la seguente motivazione: “un film che attualizza un genere di grande impatto e fascino per il grande pubblico in una realtà tipicamente italiana, mantenendo qualità di scrittura e di regia con un eccellente equilibrio di tutte le componenti, dalla fotografia al montaggio, fino alla direzione dei due efficacissimi giovani attori.”
Il Premio Agiscuola, attribuito da una giuria di studenti delle scuole superiori di Lecce, è stato assegnato a Genesis di Árpád Bogdán “Tre storie drammatiche che si intrecciano in un rincorrersi di simbolismi, silenziose rivolte individuali, eroismi istintivi e scelte liberatorie che segnano la rivalsa della giustizia sociale, formale e umana sulla discriminazione”.
Per il primo anno, il Festival del Cinema Europeo, insieme al Rotary Club Lecce istituisce il Premio Rotary Club Lecce con l’intento di premiare uno dei film presentati al Festival che per tematiche e forma narrativa sia particolarmente vicino alla mission dell’associazione umanitaria: servire il prossimo, promuovere l’integrità e la comprensione internazionale. Il Premio Rotary Club Lecce va a Ci sveglieremo all’alba di Jean-Marie Benjamin “per la capacità di dare risalto al sentimento dell’amicizia e ai valori della ricerca spirituale, sottolineando la costante attualità della figura di San Pio da Pietrelcina e il valore della sua testimonianza in una realtà che non deve rinunciare alla solidarietà e alla fiducia nell’uomo”.
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