Top
Image Alt

LA MACCHINA DELLE IMMAGINI DI ALFREDO C.

LA MACCHINA DELLE IMMAGINI DI ALFREDO C.

LA MACCHINA DELLE IMMAGINI DI ALFREDO C.

13 novembre > SALA 3 ore 17 

Italia – colore e b/n – 76’

CREDITS

Regia: Roland Sejko

Sceneggiatura: Roland Sejko

Fotografia: Niccolò Palomba

Montaggio: Luca Onorati

Scenografia: Giulia Chiara Crugnola

Musica: Riccardo Giagni

Costumi: Sabrina Beretta

Interpreti: Pietro De Silva 

Produzione: Istituto Luce Cinecittà

 

SINOSSI

Aprile 1939. L’Italia fascista occupa l’Albania. Migliaia di operai, coloni e tecnici italiani vengono trasferiti nel paese. Novembre 1944, l’Albania è liberata. Nel 1945 in Albania si trovano trattenuti 27.000 italiani tra reduci e civili. Tra di loro c’è anche un operatore cinematografico.

Alfredo C., operatore della propaganda fascista, ha girato per cinque anni l’Albania con la sua cinepresa. Prima, per quasi un ventennio, ha immortalato la grande macchina del regime. Ora, per uno scherzo del destino, trattandosi dell’unico operatore nei paraggi, ad Alfredo è richiesto di lavorare per la propaganda comunista. Chiuso nel suo magazzino, circondato da migliaia di pellicole, Alfredo rivede su una vecchia moviola quello che ha girato.

È il suo film quello che vediamo. E forse, non solo il suo.

 

NOTA DI REGIA

“La storia degli italiani trattenuti in Albania dal regime comunista è quasi dimenticata, coperta dalla valanga di eventi che ha travolto centinaia di migliaia di italiani in altri paesi. La chiave per raccontare è arrivata, come spesso succede, per caso. Quando tra i documenti dell’Archivio Centrale d’Albania, in una richiesta di rimpatrio ho notato un nome che conoscevo: era l’operatore dell’Istituto Nazionale Luce in Albania, ora, da quelle carte, dipendente del Minculpop comunista. La sua storia, intrecciata giocoforza con le immagini e le storie di altri, dava l’occasione per elaborare alcuni temi: l’onnipresenza e le tecniche della propaganda, l’incombenza degli eventi storici sui destini personali, la responsabilità della folla e quella dei singoli. E una riflessione sulla responsabilità – di oggi, come di ieri – di chi produce immagini, e di chi le vede.”

 

PREMI E FESTIVAL

2021 Mostra del Cinema di Venezia – Orizzonti

 

TRAILER