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MEPHISTO

MEPHISTO

MEPHISTO

8 novembre > SALA 2 ore 17

Ungheria, Germania – 1981 – colore – 140’

CREDITS

Regia: István Szabó

Sceneggiatura: István Szabó, Péter Dobai, dal romanzo di Klaus Mann

Fotografia: Lajos Koltai

Montaggio: Zsuzsa Csákány 

Scenografia: József Romvári

Musica: Zdenkó Tamássy

Costumi: Ágnes Gyarmathy

Interpreti: Klaus Maria Brandauer, Ildikó Bánsági, Krystyna Janda, Rolf Hoppe, György Cserhalmi, Péter Andorai

Produttore: Lajos Óvári

Produzione: Mafilm, Objektív Film

 

SINOSSI

Nella Germania degli anni ’30, l’attore tedesco Hendrik Höfgen è mosso da un’ambizione immensa. Nel teatro di Amburgo si prepara con enorme impegno alla sua grande prova. Sposa la ricca Barbara Bruckner e si trasferisce a Berlino. Finalmente il sogno della sua vita si avvera: interpreterà Mefistofele nel Faust. In seguito al suo grande successo, tutti i suoi pensieri e il suo tempo sono assorbiti dal palcoscenico, mentre, senza rendersene conto, è sempre più invischiato con i nazisti. Viene nominato amministratore del Teatro Statale Prussiano dal Generale che sembra spianare la strada alla sua carriera. Gli amici vorrebbero portarlo via dalla Germania, ma lui rimane dov’è, proseguendo nella sua ascesa fino ai gradini più alti della carriera artistica. Nella vita reale, Höfgen non è Mefistofele, ma proprio Faust, che ha stretto un patto segreto con il diavolo.

 

NOTA CRITICA

Mephisto è un indubbio punto d’approdo del percorso di Szabó. Nel suo cinema la struttura espressiva da sempre emerge sull’impiego poetico dello strumentario stilistico, si tratti del montaggio, della musica, di un effetto di macchina. O lo sguardo lirico dell’io narrante. Ma anche in questo caso il regista si mantiene in disparte: cancella l’approccio diretto per filtrare ogni cosa attraverso la totalità del personaggio: la mente, la fantasia, il sentimento, le suggestioni, la ragione. O attraverso lo specifico meccanismo della narrazione, secondo cui il traliccio esteriore va infine a parare e rifondersi nella trama psicologica e memoriale delle cose interiori.” (Gualtiero De Santi, Cineforum n. 210, dicembre 1981)

 

PREMI E FESTIVAL

1981 Cannes FF – Concorso Internazionale: Premio della Giuria per la Sceneggiatura, Premio FIPRESCI

1982 Academy Awards: Oscar per il Miglior Film in Lingua Straniera

1982 David di Donatello: Miglior Film Straniero, Miglior Attore Straniero (Klaus Maria Brandauer)

1982 Agrigento FF: Efebo d’Oro

1982 London Film Critics’ Circle Awards: Miglior Film in Lingua Straniera