Top
Image Alt

MY COUSIN

MY COUSIN

MY COUSIN

11 novembre > SALA 2 ore 19

Francia, Belgio – 2020 – colore – 104’

CREDITS

Regia: Jan Kounen

Sceneggiatura: Fabrice Roger-Lacan, Jan Kounen, Vincent Lindon

Fotografia: Guillaume Schiffman

Montaggio: Anny Danché

Scenografia: Marie-Hélène Sulmoni

Musica: Anne-Sophie Versnaeyen, Jérôme Rebotier, Agoria, Nicolas Becker

Costumi: Olivier Bériot

Interpreti: Vincent Lindon, François Damiens, Pascale Arbillot, Alix Poisson

Produttore: Richard Grandpierre

Produzione: Eskwad in coproduzione con Pathé Films, TF1 Studio Production, Unmedia

World: The Festival Agency

 

SINOSSI

Pierre è amministratore delegato di grande successo di una grossa azienda a conduzione familiare. Sta per concludere il contratto del secolo, ma deve prima sbrigare un’ultima formalità: ottenere la firma di suo cugino Adrien, proprietario al 50% della compagnia. Adrien, sognatore dolce e idealista che inanella una gaffe dietro l’altra, è così felice di rivedere Pierre da voler trascorrere del tempo con lui, continuando a rimandare il momento della firma. Pierre è perciò costretto a portare con sé il cugino in un turbolento viaggio d’affari durante il quale la sua pazienza sarà messa a dura prova.

 

NOTA DI REGIA

“Ho cercato di trovare nella sua storia qualcosa che mi facesse provare delle vibrazioni, sperando che se le avessi avvertite io sarebbe successo anche al pubblico. Alla fine si tratta sempre di questo: bisogna fare le cose con passione per poterle trasmettere. Per Mon Cousin ho dovuto tradurre l’interiorità dei due eroi. Ho iniziato inventando sogni e incubi per loro, e poi ho cercato dei modi per farli deragliare. Per esempio, perché Pierre Pastié si lasci andare e arrivi a capire la visione ristretta del mondo in cui lo rinchiude la sua vita quotidiana di capo, deve essere spinto a perdere le staffe, e perché sia divertente, colui che lo spinge al limite deve essere la persona che non sopporta e che lo fa impazzire. Ma poiché dovevamo tenere conto del tono finale del film, che è sentimentale ed emotivo, i deragliamenti sono dolci, naturali e graduali.”

 

FESTIVAL

2020 French Film Festival, Singapore