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FESTIVAL PER LE SCUOLE

FESTIVAL PER LE SCUOLE

FESTIVAL PER LE SCUOLE

IL MARE OLTRE

12 novembre > SALA 3 ore 17

Italia – colore – 22’

CREDITS

Regia: Claudia Mollese

Sceneggiatura: Luca de Benedittis

Fotografia: Alessia Rollo

Montaggio: Mattia Soranzo

Scenografia: Afro Carpentieri, Sabino Tamborra

Suono: Michele Leucci

Interpreti: Benedetta Betaj, Giuseppe Biasco, Marco Caporossi, Francesco Cardone, Tommaso De Mola, Andrea Palano, Benedetta Potente, Anastasia De Santis, Daniele Elia, Federica Errico, Nicholas Montinaro, Nicole Montinaro, Clarissa Pelli, Syria Spedicato, Simone Stabile 

Produzione: realizzato nell’ambito del progetto “Gaudina diventa cittadina” del IV Circolo Didattico “Sigismondo Castromediano”, Lecce – Scuola elementare di Frigole finanziato dal Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da MIC e MI.

 

SINOSSI

Una mattina, Luna, camminando nelle campagne del paese, incontra un pavone bianco. In segreto, il pavone le trasmette un messaggio importante: al di là del mare, donne, bambini e uomini sono in pericolo… Luna ritrova così le sue amiche ed insieme iniziano un telefono senza fili per chiamare gli altri. I tre contadini, i due pescatori, il falegname, una pattinatrice, un’esperta di ippogrifi … Una zattera, una piuma, una conserva di pomodoro. All’alba si parte. Una favola tra realismo e mondo magico nelle campagne di Frigole, dall’altra parte del mare.

NOTA DI REGIA

“Il corto è il frutto del progetto “Gaudina diventa cittadina” realizzato con gli alunni della scuola elementare di Frigole. Attraverso una serie di laboratori, dalla mappatura fotografica alla scrittura collettiva, ci siamo immersi, accompagnati da vari esperti, gli insegnanti, ed i genitori, in un mondo comune. Abbiamo giocato al cinema, una caccia alla storia, mettere insieme vari elementi che raccontassero del quotidiano dei bambini di questo borgo; tra le campagne ed il mare di Frigole. La vicinanza agli elementi naturali ed al mondo degli animali, è stato un primo ingrediente. Il mare e l’accoglienza, un elemento che ritornavano, i bambini che vanno alla pace. Abbiamo voluto scrivere una storia collettiva, girare lasciando spazio all’improvvisazione, un modo per raccontare il mondo invisibile e reale. Cosi all’alba è arrivata una zattera, un pavone bianco ed un maialino nano.”

 

 

 

PLEIADES

9 novembre > SALA 1 ore 17.15

Italia – 2021 – colore – 94’

CREDITS

Regia: Giuseppe Pezzulla

Sceneggiatura: Giuseppe Pezzulla, Francesco Luperto, Mariagrazia Carulli

Fotografia: Francesco Luperto

Montaggio: Giuseppe Pezzulla

Musica: Gabriele Toma

Costumi: Ilenia Solombrino

Trucco: Ilaria Coccioli

Interpreti: Fabrizio Saccomanno, gli alunni dell’I.S. “G. Falcone” Copertino

Produzione: I.S. “G. Falcone” Copertino

 

SINOSSI

Zeus è ancora tra noi e si nasconde tra i mortali della Grecìa Salentina camuffato da preside. La situazione salentina però era cambiata negli ultimi anni e suo figlio Dioniso, dio dei bagordi, aveva trasformato la costa in un gigantesco tempio della movida. La cosa aveva portato beneficio ma ultimamente qualcosa non funzionava più: i giovani della sua scuola stavano dimenticando il passato glorioso della penisola. Zeus non poteva certo svelare la sua identità, quindi escogitò un piano: avrebbe scelto sette ragazzi della sua scuola e li avrebbe illuminati verso la riscoperta di luoghi, paesaggi, mestieri, grandi donne e uomini e per convincerli avrebbe richiamato le Pleiadi. Sette storie per sette coppie di giovani per parlare di come costruire il futuro sul nostro miglior passato.

 

NOTA DI REGIA

Pleiades nasce da un’intuizione subordinata al numero sette, quante sono le scuole coinvolte nel progetto “Salento del mio cuore” finanziato dall’Istituto “G. Falcone” di Copertino” nell’ambito del programma scolastico per l’inclusione del cinema a scuola. Ciò che ha richiamato la mia attenzione pensando al numero Sette è stata la Leggenda delle Pleiadi, le sette sorelle che splendono tra gli astri incantando il mondo intero. Ho voluto coinvolgere gli alunni, i professori e gli operatori scolastici, un tentativo ben riuscito che mi ha dato molti spunti di riflessione. Il film è stato girato in piena pandemia. Le risorse di cui disponevamo sono state poche ma grazie alla collaborazione di molte persone siamo riusciti a realizzare un buon prodotto e per molti aspetti replicabile.”

 

 

 

RONDINELLA

13 novembre > SALA 4 ore 17.15

Italia – colore – 63’

CREDITS

Regia: Domenico de Ceglia

Soggetto: Antonella Galasso. Domenico de Ceglia

Sceneggiatura: collettiva a cura di Davide Potente, Domenico de Ceglia

Fotografia: Dario Di Mella

Montaggio: Domenico de Ceglia

Musica: Marco Mezzina, Mild Wild, Patrick Kilpatrick, Nicholas Griffin

Interpreti: Samira Barbolla, Marco Bartoli, Annarita Boffoli, Annamaria Bruno, Floriana Cafagna, Matilde Capodivento, Vincenza Carbonara, Arianna Corsini, Luca Dicandia, Maria Filograsso, Loretta Lampedecchia, Sergio Leonardi, Giovanni Minunno, Fabio Modesti, Ilaria Panteghini, Maria Rosaria Pugliese, Gianbattista Rossi, Annalisa Scommegna, Damiano Valla

Direzione e coordinamento progetto: Mons. Antonio Bello di Molfetta, Maria Rosaria Pugliese

Iniziativa realizzata nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da MIUR e MIBAC

 

SINOSSI

Il film Rondinella parla di delicati temi universali, legati alla sessualità e all’educazione all’affettività nell’età adolescenziale, troppo spesso ignorati proprio dalle istituzioni deputate alla educazione e formazione dei più giovani, della libertà di desiderare, della voglia di librarsi, ma con ali forti per spiccare il volo. Un gruppo di ragazzi si confronta con la diversità e lavora a un documentario sul mondo relazionale e sessuale di ognuno di loro. Una serie di circostanze e limiti sociali li pone nella condizione di non poter ultimare il lavoro.

 

NOTA DI REGIA

“Durante l’ultimo lockdown è stato aperto un confronto a distanza con un gruppo di alunni per realizzare un documentario sul loro mondo emotivo e sessuale, coinvolgendo allievi normotipici e non. La difficoltà di parlare di affettività in un periodo in cui i contatti erano molto rarefatti è stata registicamente tematizzata nella trama stessa: i contenuti sono stati integrati con un procedere narrativo che rappresentasse l’impossibilità di parlare di quegli stessi contenuti. Da qui l’idea del mockumentary e dei ragazzi alle prese con il loro universo sessuale e con l’impossibilità di poterlo raccontare fino in fondo. Abbiamo scoperto che i limiti relazionali sono indipendenti dal distanziamento forzato di questi mesi e che, nello stesso tempo, il cinema è un modo per superarli.”