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TAMBURREDDHU

TAMBURREDDHU

TAMBURREDDHU

8 novembre > SALA 1 ore 17.30

Italia – 2020  – colore – 52’

CREDITS

Regia: Claudio “Cavallo” Giagnotti, Pierluigi de Donno

Soggetto: Claudio “Cavallo” Giagnotti, Pierluigi de Donno, Francesco Mancini

Fotografia: Davide Micocci

Montaggio: Gigi de Donno, Davide Rizzo

Musica: Mascarimirì

Interpreti: Claudio “Cavallo” Giagnotti, Anna Cinzia Villani, Mino Cavallino, Alessandro Schito “Scarpina”, Domenico Riso, Luigi Nuzzo, Carlo “Canaglia” De Pascali, Gigi Toma, Fiore Maggiulli, Enzo Greco, Alessio Gioia Gaballo

Produttori: Claudio “Cavallo” Giagnotti, Francesco Mancini

Produzione: ARRA Produzioni Mediterranee, Black Sheep

 

SINOSSI

In Tamburreddhu numerosi dei più importanti interpreti di musica salentina abbandonano le luci dei palchi e dei festival di world music internazionali, dove ormai la musica salentina è programmata insieme a generi come il Balkan, Flamenco o la Cumbia, per mostrarsi in una versione più intima, Uce e Tamburreddhu (Voce e Tamburo), interpretando le principali melodie tramandate dai cantori originali registrati in Salento da Lomax, De Martinio e Carpitella negli anni 50.

Fonti storiche, filmati di repertorio ed interviste, arricchiscono una serie di videoclip musicali che raccontano i tamburi, le tecniche le differenze tra le varie Pizziche Pizziche, arricchisce il lavoro l’intervista all’ultimo costruttore anziano vivente, svelandoci alcuni particolari della costruzione artigianale.

 

NOTA DI REGIA

“Viviamo il presente, pertanto non dobbiamo conservare la tradizione e perpetuarla in una maniera folklorica, ma apportare quelle migliorie artigianali che la contemporaneità permette. Secondo me, quindi, è giusto che i nuovi costruttori, analizzando gli strumenti che la tradizione ha conservato, abbiano migliorato l’oggetto artigianale portandolo ad un vero strumento musicale. Proprio a questo la mia riflessione vuole giungere: riconoscere, cioè, “lo strumento Tamburreddhu” come non un oggetto turistico, ma come il vero emblema della tradizione salentina o meglio, riflettere sul perché per suonare, ad esempio, il flamenco, bisogna utilizzare la chitarra Flamenco e per suonare la Pizzica Pizzica, invece, va benissimo qualsiasi tamburello? Secondo me non è proprio così. Voi che ne pensate?”

 

PREMI E FESTIVAL

2021 Womex – Worldwide Music Expo