DAHOMEY
BENIN, FRANCIA, SENEGAL
2024 – DCP – colore – 68’
Regia: Mati Diop
Sceneggiatura: Mati Diop
Fotografia: Joséphine Drouin Viallard
Editing: Gabriel Gonzalez
Suono: Corneille Houssou, Nicolas Becker, Cyril Holtz
Musica: Dean Blunt, Wally Badarou
Contributi artistici: studenti dell’università di students from the University of Abomey-Calavi: Gildas Adannou, Josea Guedje, Gaël Sankara Daavo, Habib Ahandessi, Rose Ouemeho, Maryline Agbossi, Raïmi Bassitou Nouatin, Didier Sedoha Nassangade, Imelda Batamoussi, Joël Tchogbe, Diane Cakpo, Chamelie Dognon, Morias Agbessi, Gilbert Godovo, Yvon Kossou-Yovo, Donald Gbossa, Edah Gontran, Messi Boco, Odilon Gbenontin, Kevin Da-Silva; i curatori e i responsabili espositivi the team of curators and exhibition managers: Calixte Biah, Abdoulaye Imorou, Paul Timothee Doto, Jules Bocco, Richard J. V. Sogan, Didier Donatien Alihonou; curatore exhibition curator: Alain Godonou; voci voices: Lucrece Houegbelo, Parfait Viayinon, Didier Sedoha Nassegande e and Sabine Badjogoumin con with Dowoti Desir
Produttrici: Eve Robin, Judith Lou Levy, Mati Diop
Produzione: Les Films Du Bal, Fanta Sy coprodotto con coproduced with Arte France Cinéma
World Sales: Les Films du Losange
Sinossi
Novembre 2021. Ventisei tesori reali del Regno del Dahomey stanno per lasciare Parigi e tornare nel loro paese d’origine, l’attuale Repubblica del Benin. Questi manufatti, assieme a tantissimi altri, furono trafugati dalle truppe coloniali francesi nel 1892. Ma come comportarsi quando i propri avi tornano a casa, in un paese che ha dovuto andare avanti senza di loro? Mentre l’anima degli oggetti ritrova la libertà, tra gli studenti dell’Università di Abomey-Calavi infuria il dibattito.
Nota di regia
“Dahomey è un “documentario fantastico”. Se fuori dal cinema, dopo aver vissuto un’esperienza unica nel suo genere (e provato un qualche tipo di emozione), il pubblico si chiederà cos’abbia appena visto, allora avrò dato il mio contributo per un cinema più sorprendente e innovativo. Questo è anche ciò che mi aspetto da un film, di qualsiasi provenienza. Nei documentari, la scrittura è principalmente un punto di vista, una prospettiva su persone e situazioni. La scrittura inizia con il linguaggio filmico che traduce (o tradisce), il rapporto con il mondo, con gli altri e con sé stessi. Alla fine, quando si guarda un film, sia esso documentario o di finzione, l’unica vera domanda è se il cinema si realizzi o meno.”
Principali festival e premi
2024 Berlinale – Concorso: Orso d’Oro Golden Bear
2024 Toronto IFF – Special Presentations
2024 San Sebastián IFF – Concorso Zabaltegi-Tabakalera
2024 ZagrebDox: Movies That Matter Award